© Luca Concas

Vespri a San Vitale

… e immediatamente diventai sapiente
Le “turbatissime visioni” di Hildegard von Bingen

da un’idea di Federica Lotti
musica di Francesco Maria Paradiso
testo di Guido Barbieri

Emanuela Faraglia voce recitante
Pamela Lucciarini soprano
Federica Lotti flauti e voce
Massimo Marchi live electronics e regia del suono

voce fuori campo dell’Arcivescovo
Lorenzo Castelluccio

Programma
Scena I Il libro delle creature
Scena II La lingua ignota
Scena III Le visioni
Scena IV La musica
Scena V Il processo

commissione Festival delle Nazioni
coproduzione Ravenna Festival – AGON acustica informatica musica
Con il sostegno di SIAE – CLASSICI DI OGGI 2018-19


In un giorno di gennaio del 1152, al tramonto, nel Convento di Rupertsberg, la badessa Hildegard legge la lettera in cui il vescovo di Magonza le comunica che il giorno dopo la sua allieva prediletta Richardis von Stade, dopo 12 anni, lascerà il monastero. Una separazione molto dolorosa per Hildegard che decide così di affidare all’amica ciò che ha di più prezioso, il proprio sapere. Trascorre così la notte compilando per Richardis su quattro pergamene il distillato dei propri libri: 1) elenco delle pietre, delle erbe e degli animali che ha catalogato nel suo Physica; 2) un piccolo dizionario della lingua segreta che ha inventato; 3) le sue visioni; 4) le sue composizioni musicali, i canti che ogni mattina cantavano insieme.
Marzo 1179, dopo ventisette anni (Richardis è morta da tantissimo), Hildegard torna a Rupersberg, il vescovo le impone di dissotterrare il cadavere di un uomo scomunicato, ma lei rifiuta di obbedire. Accetterà la punizione, e con la mente affida il suo ultimo canto alle persone care: Iutta, monaca che l’aveva educata bambina, e Richardis.


Programma completo “Vespri a San Vitale”
Il testo