© Luca Concas
Vespri a San Vitale
Piero Bonaguri chitarra
Il repertorio sacro: dal Medioevo a oggi
1, 3, 5 luglio
Franco Cavallone (1957)
Introito da Per il tempo di Pasqua*
(prima esecuzione assoluta)
Andrea Vezzoli (1982)
Tre pezzi sacri*
Josquin Des Prez (1450-1521) / Luys De Narváez (1500-1550/1560)
Sanctus y Hosanna dalla Messa “Faysant Regretz”
Luys De Narváez
Fantasia XIV
O Gloriosa Domina (Diferencias 1, 3, 4)
Marco Reghezza (1968)
Fuga su O Gloriosa Domina*
Fernando Sor (1778-1839)
Moumevent de Prière Religieuse
Studio in si bemolle
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Adagio per Glasharmonika**
Joaquín Rodrigo (1901-1999)
Andantino da Elogio de la Guitarra
Anonimo – Vicente Emilio Sojo (1887-1974)
Cantico
Salve
Nino Lindo
Pippo Molino (1947)
Frammento F*
Paolo Bonaguri (1927)
Offertorio*
(prima esecuzione italiana)
Alessandro Spazzoli (1964)
Gloria*
2 e 4 luglio
Johann Sebastian Bach (1685- 1750)
Preludio BWV 998
Anonimo (XIII secolo)
Kyrie** dalla Messa di Tournai
Reginald Smith Brindle (1917-2003)
De Angelis (da un canto gregoriano)
Tomás Luis De Victoria (1548-1611)
Caligaverunt**
Josquin Des Prez (1450-1521) / Luys De Narváez (1500-1550/1560)
Hosanna dalla Messa “Hercules Dux Ferrariae”
Marco Simoni (1972)
Sicut Dies Illuminabitur*
(prima esecuzione italiana)
Paolo Ugoletti (1756)
Quasi Modo
Fuga*
Lugi Dallapiccola (1904-1975)
Adagio**
Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)
Campane a valle
Ave Maria (da Appunti)
Alessandro Spazzoli
Arietta (per Santa Teresa)*
Gilberto Cappelli (1952)
A Teresa, in un dolcissimo tramonto*
* composto per Piero Bonaguri
** trascritto da Piero Bonaguri
Si ascolterà solo una piccolissima parte di un ampio repertorio di musica sacra eseguibile con la chitarra, i cui brani sono raggruppabili in vari filoni. Anzitutto i pezzi originali per chitarra classica, che testimoniano l’attenzione alla musica sacra da parte di autori come Fernando Sor (che studiò al monastero di Monserrat), Joaquìn Rodrigo (l’Andantino evoca una antica cattedrale della Castiglia), Mario Castelnuovo-Tedesco, musicista ebreo che dedica alcuni dei suoi Appunti per chitarra alla Vergine Maria, e Reginald Smith Brindle, che in pieno Novecento propone una sua versione chitarristica del Kyrie dalla Messa degli Angeli.
C’è poi, nella musica per liuto e vihuela, un ricco repertorio sacro qui testimoniato dal Preludio BWV 998 di Bach e prima ancora da autori rinascimentali come lo spagnolo Luys de Narvàez, musicista della corte di Carlo V, che oltre a comporre pezzi sacri per vihuela (come le variazioni sull’inno gregoriano O Gloriosa Domina), trascrive brani della grande polifonia vocale fiamminga (come le parti di Messe di Des Prez).
Sull’illustre esempio dei vihuelisti, a mia volta ho trascritto musica sacra, o di sapore sacro, di varie epoche e organici: il brano dall’anonima Missa di Tournai a tre voci (primo esempio di messa polifonica completa), il celebre responsorio corale Caligaverunt di Tomás Luis De Victoria, il famoso Adagio per Glasharmonika KV 617 di Mozart, e il terzo Adagio per violoncello solo di Dallapiccola, scritto nel 1946 e che prelude al passaggio dell’autore alla dodecafonia.
A proposito di compositori contemporanei, sono orgoglioso dei brani sacri composti per me, alcuni da maestri ormai più che noti, come Gilberto Cappelli, Paolo Ugoletti, Pippo Molino, Marco Reghezza, Alessandro Spazzoli, Franco Cavallone, Marco Simoni, Andrea Vezzoli, fino a mio padre, Paolo Bonaguri.
C’è infine la musica sacra di origine popolare: tre bellissimi arrangiamenti di canti popolari venezuelani (ma si tratta di un corpus vastissimo) operati da Vicente Emilio Sojo e trascritti per chitarra dal grande Alirio Diaz, col quale ebbi la fortuna di studiare.