© Marco Borrelli
Ludus Gravis
ensemble di contrabbassi
Daniele Roccato contrabbasso solista
Francesco Platoni, Giacomo Piermatti, Alessandro Schillaci, Stefano Battaglia, Paolo Di Gironimo, Andrea Passini,
Simone Masina, Mauro Tedesco contrabbassi
Giacinto Scelsi
“Mantram“ per contrabbasso solo
Daniele Roccato
Minima Colloquia #4 “Vilma’s Memories” per contrabbasso solo
Sofja Gubajdulina
“Mirage: The Dancing Sun“ per otto contrabbassi
Francesco Antonioni
“Altre Isole” per otto contrabbassi (2019)
Stefano Scodanibbio
“Ottetto” per otto contrabbassi (2012)
“Senza capo né coda. Sauvagerie totale, orizzonti dischiusi. Documentare un’attività solitaria. Manualità fuori da ogni ordine precostituito. Musica come maniera di esistere”. Così Stefano Scodanibbio apre le sue note sull’Ottetto scritto per Ludus Gravis, l’ensemble da lui fondato e che porta avanti questa sua concezione della musica, e non solo. Un’idea che si traduce nel rapporto con lo strumento, con quella tecnica aperta all’incognito che lo stesso fondatore aveva indicato, facendo emergere le inaspettate potenzialità timbriche del contrabbasso al punto da guadagnargli un inedito ruolo solista o sviluppando nuove modalità di polifonia da giocare sia in solo che in ensemble. Così, improvvisazione e scrittura compositiva si fondono rinviando l’una all’altra, tessendo un nuovo legame col passato musicale di uno strumento che vanta una straordinaria tradizione italiana (i virtuosi internazionali del contrabbasso sette e ottocentesco erano italiani, come Domenico Dragonetti e Giovanni Bottesini) o aprendosi alla scrittura di contemporanei desiderosi di misurarsi con il prezioso lascito di Scodanibbio: “disponendosi a tutti i significati probabili, inglobando i materiali più sfacciatamente eterogenei. Aprirsi all’erranza, allo sbilanciamento”.