© Zani-Casadio
Vespri Danteschi
Per lei tremò la terra e ’l ciel s’aperse
Paradiso VII, 48
Quartetto Leonardo
Sara Pastine violino primo
Fausto Cigarini violino secondo
Salvatore Borrelli viola
Lorenzo Cosi violoncello
Franz Joseph Haydn
Die sieben letzten Worte unseres Erlösers am Kreuze Hob:III/50-56 op. 51
(Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce)
versione autografa per quartetto d’archi (1787)
È il 1786 quando un canonico di Cadice commissiona ad Haydn, per il Venerdì santo, una meditazione musicale per commentare le ultime sette frasi di Cristo sulla croce. Passi evangelici che già più volte posti in musica, e che però Haydn per la prima volta traduce in puro suono tralasciandone l’intonazione vocale. Ma il celebre oratorio orchestrale del 1796 non è che l’ultima versione di un più articolato percorso compositivo: subito dopo un primo saggio per archi, fiati e timpani, e prima di un’impaginazione pianistica, ecco prender forma la versione qui proposta dal giovane Quartetto Leonardo – in queste settimane insignito del prestigioso Premio Farulli. Invariata è la struttura: sette sonate incorniciate da un’Introduzione maestosa e dal Terremoto irto di dissonanze che sconvolse il Calvario dopo la morte di Gesù. Ché la musica sa dire ciò che le parole non possono.