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ErosAntEros
Confini
ideazione, cura e spazio Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros
testo Ian De Toffoli
drammaturgia Agata Tomšič
regia e disegno musicale e video Davide Sacco
con Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Agata Tomšič, Emanuela Villagrossi
costumi Laura Dondoli
realizzazione costumi Daniela De Blasio
luci Andrea Torazza
suono Massimo Calcagno
realizzazione scene Ruben Esposito
macchinista e attrezzista Giovanni Coppola
assistente alla regia Malik Yahia Chérif
organizzazione Marina Petrillo
comunicazione Francesca Mambelli, Valentina Mancinelli, Elisabetta Fava, Elisa D’Andrea
produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
in residenza presso Teatro della Toscana, TNL – Théâtre National du Luxembourg, OTSE – Officine Theatrikès Salento Ellàda, Tempo Reale
con il sostegno di Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna
con il patrocinio di Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e Ambasciata del Granducato di Lussemburgo in Italia
grazie a Pietro Valenti, Ruth Heynen, Silvia Pasello, Silvia Lodi, Remo Ceccarelli, Maria Luisa Caldognetto, Eugenio Giorgetta, all’Istituto Universitario Europeo, al Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, a “Passaparola” e a tutte le persone intervistate, per aver nutrito il percorso di creazione dello spettacolo; a Giuseppe Bellosiper la consulenza sul romagnolo
La natura profondamente “politica” di ErosAntEros non viene meno in questo nuovo progetto incentrato su un tema, appunto, eminentemente politico, quanto urgente: le frontiere e il loro complesso significato.
Frutto di un percorso iniziato nel 2018 e portato avanti da una squadra di artisti internazionali (come i lussemburghesi Ian De Toffoli, giovane drammaturgo, e Marco Lorenzini, attore), Confini è una riflessione documentaria e stratificata, che dalle storie dei minatori italiani emigrati in Belgio negli anni ’50 arriva a riflettere sui grandi nodi irrisolti della nostra sgangherata Unione Europea, fino a curiose incursioni nella “storia futura”.
Tutto attorno a domande fondamentali: che cos’è un confine? Cosa separa davvero gli uomini? E perché, dopo 70 anni dai primi accordi economici europei, ancora non si riesce a condividere una visione politica?