- Versione
- Download 736
- Dimensioni file 1.75 MB
- Conteggio file 4
- Data di creazione 5 Giugno 2021
- Ultimo aggiornamento 5 Giugno 2021
IL TESORO D’ORIENTE E MUSICA DELLA PALA D’ORO DI SAN MARCO
Il concerto della Cappella Marciana previsto per domenica 6 giugno è stato spostato a lunedì 7 giugno, sempre alla Rocca Brancaleone alle 21.30, in considerazione delle incerte previsioni meteorologiche. Chi è già in possesso del biglietto potrà utilizzare lo stesso titolo di accesso.
Zaffiri, smeraldi, granati, perle, ametiste, rubini, agate, topazi: un tesoro d’Oriente, giunto a Venezia come bottino della Crociata del 1204, brilla incastonato nella Pala d’oro della Basilica di San Marco. Ispirandosi a questo capolavoro dell’arte orafa, Marco Gemmani dirige la Cappella Marciana per Ravenna Festival in un programma di musiche polifoniche di scuola veneziana – da Andrea e Giovanni Gabrieli a Claudio Monteverdi e molti altri – nel concerto in programma lunedì 7 giugno, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone (originariamente previsto per domenica 6 ma spostato in considerazione delle incerte previsioni meteorologiche). L’antica fortezza, che i Veneziani costruirono nel XV secolo allo scopo di rafforzare il proprio controllo sulla città, ospiterà La Pala d’oro di San Marco in omaggio ai 1600 anni trascorsi dalla fondazione di Venezia; durante il concerto saranno proiettate le immagini delle formelle della Pala, con scene del Vecchio Testamento e delle vite di Cristo e San Marco, ognuna in relazione ai brani proposti. Al cornetto Andrea Inghisciano, Nicola Lamon all’organo, mentre Ermes Giussani, Mauro Morini e Fabio Costa ai tromboni. L’appuntamento è reso possibile dal sostegno di Eni, partner principale del Festival.
Alle 11 di domenica mattina, la Cappella Marciana eseguirà musiche di Andrea Gabrieli nella Basilica Metropolitana per la prima delle liturgie domenicali di In templo Domini; la celebrazione sarà presieduta dall’Arcivescovo di Ravenna-Cervia Mons. Lorenzo Ghizzoni, e sarà trasmessa in diretta da Radio Ravegnana.
Con 255 zaffiri, 320 smeraldi, 330 granati, 526 perle, 183 ametiste, 75 rubini, 175 agate e 34 topazi in circa cinque metri quadrati, la Pala d’oro conservata nel presbiterio della Basilica di San Marco a Venezia è la più importante concentrazione di pietre preziose orientali del mondo e una delle più celebri opere di oreficeria, realizzata con notevole virtuosismo tecnico. Sottratte da Costantinopoli dai crociati, le pietre erano state collezionate e accumulate nel corso dei secoli dagli imperatori bizantini, giunte da Oriente percorrendo la Via della Seta. Il nucleo originale della Pala fu commissionato nel X secolo ai migliori artigiani di Costantinopoli dal Doge della Serenissima Pietro Orseolo I, ma la forma attuale è il risultato di ristrutturazioni, acquisizioni e altri interventi di mano veneziana, completati attorno alla metà del XIV secolo.
La Pala include anche una serie di formelle d’oro e proprio attorno a queste si sviluppa l’itinerario del concerto, che include musiche di Claudio Merulo, Ludovico Balbi, Baldassarre Donato, Andrea Gabrieli, Giulio Belli, Claudio Monteverdi, Giovanni Gabrieli, Giovanni Croce, Gioseffo Zarlino, Giovanni Bassano. Così il programma si immerge nella ricchezza del repertorio di scuola veneziana, che tanto ha contribuito alla storia musicale del nostro Paese, celebrando al contempo uno dei volti della stratificata identità di Ravenna, anche nel suo legame con l’Oriente. Con la fine della signoria dei Da Polenta nel 1441, i Veneziani divennero padroni di fatto della città e del contado, benché il territorio appartenesse formalmente al pontefice. Di quel dominio, che si sarebbe concluso nel 1509, rimangono, oltre alla Rocca Brancaleone, anche le vestigia della cinta muraria, le colonne di granito in Piazza del Popolo, un tempo coronate dalle statue di Sant’Apollinare e del Leone di San Marco, e la trasformazione del Candiano in porto principale della città.
Grazie a documenti del 1316 che attestano la presenza di una formazione vocale laica attiva da tempo presso la Cappella Ducale di Venezia, la Cappella Marciana può essere riconosciuta come una delle più antiche istituzioni musicali tuttora operanti, parte integrante di quella vivacità compositiva ed esecutiva che ha fatto della Serenissima una delle capitali della musica. Oggi la Cappella Marciana è uno dei pochi ensemble che eseguono regolarmente polifonia di pregio durante l’ufficio liturgico, alimentando continuamente il proprio stile inconfondibile sotto le volte della Basilica veneziana. Marco Gemmani guida la Cappella Marciana dal 2000, incarico ricoperto, nei secoli, da maestri illustri come Willaert, Monteverdi, Galuppi, Perosi; attivo sia come compositore che come interprete, Gemmani è anche ricercatore, curatore di mostre, editore di inediti come esperto del repertorio vocale di Venezia.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico numerato 20 Euro, under 18 5 Euro
L’appuntamento è in diretta streaming su ravennafestival.live