Fino al 28 luglio le formazioni da camera dell’Orchestra Cherubini sono impegnate in un itinerario di concerti che visita RSA, cooperative sociali, la Casa Circondariale…
Non c’è barriera più insormontabile del silenzio, scriveva Proust; una verità con cui tutti ci siamo confrontati durante i lunghi mesi di teatri e auditorium chiusi, concerti cancellati, tournée annullate. Ma mentre il grande pubblico sta riscoprendo l’emozione della musica dal vivo per molti esiste ancora un confine invalicabile: per questo l’iniziativa La musica senza barriere – quest’anno alla terza edizione – sta portando la musica nelle RSA delle città e della provincia, nella Casa Circondariale, nelle cooperative sociali del territorio, nei conventi. Lungo un itinerario di diciassette concerti, inauguratosi l’8 giugno e destinato a proseguire fino al 28 luglio, le formazioni da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini – in quartetto d’archi o d’ottoni, in duo o quintetto o ensemble – suonano per chi ancora non può varcare la soglia di un teatro. Porteranno in dono preziose pagine musicali – Haydn, Beethoven, Verdi, Smetana, Fauré, Gershwin, ma anche Rota, Morricone, Modugno i classici del rock… perché la musica sia un diritto inalienabile e un conforto offerto a tutti, nessuno escluso. L’iniziativa, possibile grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno della Regione Emilia Romagna, è realizzata in collaborazione con il Comune di Ravenna e la Consulta delle Associazioni di Volontariato di Ravenna, l’Associazione Il Paese, l’Associazione “Per gli altri”, il Coordinamento del Volontariato di Cervia, la Consulta del Volontariato Comuni Bassa Romagna e la Consulta del Volontariato e delle associazioni della Romagna faentina.
“La cultura, la musica sono cibo spirituale,” continua a ricordarci Riccardo Muti, per metterci in guardia dal pericolo di considerarle, al contrario, un aspetto secondario e dispensabile dell’esperienza umana. I giovani dell’Orchestra Giovanile da lui fondata hanno non solo assorbito questa lezione, ma sono pronti a condividerla e metterla in pratica anche quest’estate, rinnovando per il terzo anno di fila il proprio impegno per La musica senza barriere. Già nel 2019 e nel 2020 l’iniziativa ha raggiunto luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone; dall’8 giugno – con le proposte vagliate dal Segretario Artistico dell’Orchestra Carla Delfrate e coordinate dall’Ispettore Leandro Nannini – le formazioni da camera si sono impegnate in un itinerario di diciassette concerti tra Ravenna, Russi, Cervia, Lugo e Faenza.
Così nell’anno in cui il legame che unisce il Festival alla Città è più profondo ed evidente che mai, nel segno del comune amore per Dante e il suo straordinario lascito, la Cherubini, in qualità di orchestra residente, stringe Ravenna e il suo territorio in un abbraccio musicale che non dimentica i luoghi dove più si soffre, dove più si rischia di essere sopraffatti dal silenzio…e dove ci si adopera per aiutare i più deboli.
I musicisti della Cherubini sono tutti sotto i 30 anni, provengono da ogni regione d’Italia e nel corso del loro triennio in orchestra, superate le rigorose selezioni, hanno l’opportunità di lavorare non solo con Muti, che ha creato l’orchestra nel 2004, ma con direttori e solisti di calibro mondiale, all’interno di prestigiose rassegne e nuove produzioni. La nascita di gruppi di camera, per volontà degli stessi musicisti e su invito del loro mentore, mira a sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli grazie all’attività cameristica, che consente di approfondire ulteriormente il rapporto dialettico fra gli elementi dell’orchestra. Che fare musica insieme possa rappresentare uno dei più alti esempi di convivenza civile è una delle convinzioni su cui si fonda il lavoro di Muti in orchestra; ed è proprio questo lo spirito che si fa forza motrice de La musica senza barriere.
Info e programma completo www.orchestracherubini.it