© Silvia Lelli
Da venerdì 24 giugno a venerdì 8 luglio (tutti i giorni tranne il lunedì)
dalla Tomba di Dante ai Giardini pubblici, ore 20
Paradiso
Chiamata pubblica per “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari
musiche di Luigi Ceccarelli
commissione di Ravenna Festival
in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Camilla Berardi, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, Salvatore Tringali e le cittadine e i cittadini della Chiamata Pubblica
collaborazione alle musiche di Vincenzo Core chitarra elettrica, Raffaele Marsicano trombone, Giacomo Piermatti contrabbasso, Gianni Trovalusci flauti, Andrea Veneri live electronics e con Mirella Mastronardi voce
sound design Marco Olivieri
spazio scenico allieve e allievi della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Scenografia
Eleonora Battisi, Hefrem Gioia, Umberto Kilian D’Annolfo, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva,
Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi con Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi e Matilde Grossi
costumi allieve della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Costume Beatrice Alberti, Valeria Benatti, Caterina Lanza, Alessia Lattanzio, Lidia Zanelli, Bingqian Zhu coordinate da Paola Giorgi con Federica Famà
e Flavia Ruggeri
disegno luci Fabio Sajiz
produzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri
in collaborazione conTeatro delle Albe/Ravenna Teatro
con il contributo straordinario del Comune di Ravenna
commissione di Ravenna Festival
Con Paradisoconcludiamo un percorso iniziato con Ravenna Festival nel 2017: siamo partiti quell’anno da Inferno, poi nel 2019 Purgatorio(realizzato anche a Matera per la Capitale della Cultura Europea), e infine questa terza cantica, che nel disegno originario avrebbe dovuto segnare l’anno del centenario dantesco, il 2021, e causa coronavirus è stata rinviata a questa estate 2022.
Tratto comune di questa lunga avventura scenica è stato il coinvolgere centinaia di cittadine e cittadini nell’universo della Commediadi Dante come in una sacra rappresentazione medievale, come in un teatro di massa alla Majakovski, utilizzando l’intera città come palcoscenico urbano.
Anche il PARADISO avrà il suo incipit alla Tomba di Dante e da lì si snoderà lungo le vie del centro, per approdare sul prato davanti alla Loggetta Lombardesca, un’architettura rinascimentale di armoniosa bellezza.
Per il Paradisoabbiamo scelto alcune figure (Piccarda Donati, Giustiniano, Cunizza da Romano, San Tommaso, Cacciaguida, San Pier Damiani, San Pietro) e le abbiamo messe in scena con rappresentazioni corali, immerse nella musica di Luigi Ceccarelli e nelle luci di Fabio Sajiz, scene e costumi delle allieve e degli allievi dell’Accademia di Brera: un Paradisonel segno di una gioia fiammeggiante, “dionisiaca”, che fa di questa terza cantica un inno alla carne trasfigurata, “tra carne e cielo, per dirla con Pasolini.
Paradisoè vivo vortice di anime “trasumanate”, che cantano il loro immergersi nel Mistero. La Commediaè intessuta di materia sonora, l’ascesa spirituale di quell’uomo smarrito segna al tempo stesso una metamorfosi dell’universo sonoro, dalle grida infernali fino all’armonia delle sfere celesti, dove luce e suono sono un’unica vertigine.
In Paradisolo spettatore gioca un “ruolo” preciso: è lui stesso Dante, “the everyman”, come lo definiva Ezra Pound, il pellegrino che dal fondo della “selva oscura”, prima scendendo nelle viscere della terra, poi salendo la montagna del Purgatorio, si ritrova a “scalare” insieme a Beatrice i cieli, fino alla visione beatifica del XXXIII canto.
Questo percorso dantesco rafforza una visione che da decenni sorregge il nostro operare: il teatro vive se sa farsi “arte” nel dialogo con la vita e la città. Come il poeta e cittadino Dante Alighieri sapeva, la politica e la tensione alla bellezza sono le due facce della stessa spiritualità.
Ermanna Montanari e Marco Martinelli