coreografia Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con Carolina Amoretti, Sissj Bassani, Marta Bellu, Rhuena Bracci,
Enrica Linlaud, Marco Maretti, Rachele Montis, Davide Tagliavini
suono Roberto Rettura
light design Fabio Sajiz
produzione E / gruppo nanou
coproduzione Ravenna Festival
con il sostegno di L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Cantieri, Centrale Fies, Olinda, Santarcangelo Festival
con il contributo di “Fondo per la danza d’autore” della Regione Emilia Romagna, MIBACT, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura
prima assoluta
9 giugno, ore 16.30 | Artificerie Almagià
Doppio incontro:
Valentina Valentini presenta il suo libro “Nuovo teatro made in Italy” (1963-2013)
Marinella Guatterini presenta la collana di libretti pubblicati nell’ambito del Progetto RIC.CI
(Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90)
Il mio nome è Xebeche “colui che parla ad alta voce senza dire nulla”. Preferisco essere chiamato Nessuno. (Jim Jarmush, Dead Man, 1995)
Per la prima volta, Nanou si confronta con la struttura coreografica dell’ottetto attraverso una rigorosa strategia creativa, giocata sulla formalizzazione della figura e del recinto che la perimetra. Il corpo è forma antropomorfica inevitabilmente in conflitto con il recinto geometrico. Il quale assume l’esperimento retorico della perfezione, in quanto funzionale allo scatenamento prodotto sulla figura interna spaesata in un centro impossibile. Una continua mutazione che segue diversamente il passaggio del corpo e la trasformazione che questo dà al luogo. Un infinito piano sequenza che si intreccia e si riversa su se stesso fino a diventare nodo e quindi a scoppiare.