© Zani-Casadio
Rivoluzioni in musica
Follie Corelliane I
violino Enrico Onofri
Imaginarium Ensemble
Alessandro Palmeri violoncello (suona un “violone romano” Simone Cimapane del 1685 utilizzato nell’orchestra di Corelli)
Simone Vallerotonda arciliuto
Riccardo Doni clavicembalo
Arcangelo Corelli
Sonate per violino op. V
n. 7 in re minore
n. 8 in mi minore
n. 9 in la maggiore
n. 10 in fa maggiore
n. 11 in mi maggiore
n. 12 in re minore “Follia”
Affidare a due diversi interpreti l’esecuzione delle Sonate per violino di Corelli significa mettere a confronto modalità e stili diversi, ma anche mettere in luce le infinite potenzialità insite in quelle pagine. Nulla è scontato: non lo è il diapason di riferimento, né la scelta del basso continuo (è lo stesso autore a indicare “Sonate a violino e violone o cimbalo”), per non dire dell’ornamentazione. Proprio il lavoro sugli abbellimenti, per consuetudine non scritti ma lasciati alla discrezione del solista, ha dato vita sin dal Settecento a interpretazioni diverse, a cui i violinisti di oggi possono rifarsi per elaborare le proprie ornamentazioni. Ma la vera pietra di paragone tra i talenti di Enrico Onofri e Stefano Montanari sarà l’ultima Sonata, la serie di variazioni sul tema conosciuto col nome di Follia.
Durata:
1h circa senza intervallo