© Zani-Casadio
Trilogia d’autunno
Tosca
melodramma in tre atti
libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
dal dramma La Tosca di Victorien Sardou
musica di Giacomo Puccini
Tosca Virginia Tola
Cavaradossi Diego Cavazzin
Scarpia Andrea Zaupa
Angelotti Paolo Gatti
Sagrestano Giorgio Trucco
Spoletta Filippo Pollini
Sciarrone Ion Stancu
Un pastore Julie Cassanelli
direttore Vladimir Ovodok
regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti
light designer Vincent Longuemare
visual designer David Loom
video programmer Davide Broccoli
costumi Alessandro Lai
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
maestro del coro Corrado Casati
Coro di voci bianche Ludus Vocalis
diretto da Elisabetta Agostini
nuovo allestimento
coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri Ravenna
Sull’orlo del Novecento
Il tramonto di un’epoca si fonde all’alba di nuovi tempi: è sul finire dell’Ottocento che il melodramma italiano ritrova nuova linfa, in quegli anni in cui tutto conduce alla modernità, a quel grumo di senso che precipita fino al cuore del Novecento, irradiandosi sino a noi. Nel 1890 l’immediatezza espressiva di Cavalleria rusticana conquista i teatri imponendo il verbo “verista” in musica e, due anni dopo, Leoncavallo trasfigura un fatto di cronaca nelle tinte fosche di una passionalità senza scampo: la “parola scenica” esplode caricandosi di una tradizione lunga secoli dandogli nuova luce. Quella luce che splenderà nell’eroismo tragico di Tosca, nella forza drammaturgica e nella raffinatezza della partitura con cui Puccini apre il secolo.
Tre opere si susseguono, sullo stesso palcoscenico, in un “tour de force” lirico: il Teatro Alighieri si trasforma in una instancabile macchina produttiva. E lo spazio scenico in una claustrofobica scatola dell’angoscia, che si apre e si chiude, trasfigurandosi e dando voce e corpo al gesto tragico che attraversa questi capolavori: la morte in duello, il suicidio, l’omicidio… sentimenti messi fino in fondo alla prova. Visionarie proiezioni per la travolgente passione di Cavalleria rusticana, schegge di luce taglienti e micidiali per Pagliacci, ancora luci e visioni multimediali per la Roma chiusa e soffocante di Tosca. Eppoi, l’audacia di giovani voci e la freschezza di un gesto direttoriale formatosi proprio in questo teatro, all’Accademia di Riccardo Muti.
Durata:
I atto 50’ – Intervallo 15’ – II atto 45’ – Intervallo 20’ – III atto 30’
Totale 2h 40’