Ravenna Festival celebra anche quest’anno un patrimonio d’arte, musica e fede unico al mondo, grazie alla collaborazione con l’Opera di Religione dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia. La più amata delle basiliche bizantine – uno degli otto monumenti di Ravenna riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – accoglie ogni giorno concerti di musica sacra, con nuove produzioni, proposte selezionate attraverso un bando internazionale e collaborazioni con realtà e artisti del territorio: un’inestimabile esperienza di bellezza, che anche nel 2018 il Festival offre al visitatore per il simbolico biglietto da 1 euro.
Il Festival, che del legame con lo straordinario patrimonio della città ha fatto la chiave di volta della propria identità, propone per il terzo anno consecutivo l’omaggio alla bellezza e alla storia custodite fra le mura di San Vitale. Per comporre il ricco programma di concerti quotidiani alle 19, non solo si è rinnovato il bando omonimo – raccogliendo oltre 60 proposte da tutta Italia, nonché da Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti – ma sono stati costruiti ponti ideali con il programma di questa XXIX edizione e le suggestioni che lo percorrono.
Apre la rassegna Hermann (1 giugno, 3-6 giugno), sacra rappresentazione per controtenore, tre viole da gamba bassa, cornetto e voce recitante, commissionata al compositore Paolo Baioni e ispirata alla singolare vita del monaco Ermanno il Contratto. Segue il concerto al fortepiano di Tullia Melandri – Riscoprire il suono di Schumann (2 giugno) – il primo dei due appuntamenti in programma al Refettorio del Museo Nazionale. Si torna a San Vitale con Sacri ottoni (7-10 giugno), il programma proposto dai Romagna Brass e dedicato a Giovanni Gabrieli, massimo esponente della Scuola Veneziana del XVI secolo. Dall’Olanda il Duo Serenissima – soprano e liuto – con La diva reclusa (11-15 giugno), per riscoprire la vita (e la musica) di due religiose seicentesche estremamente colte e creative; gli stessi artisti saranno anche al Refettorio per un omaggio a Giulio Caccini nel IV centenario della morte (17 giugno). Il Coro dell’Associazione Consorti Dipendenti del Ministero degli Affari Esteri presenterà lo Stabat Mater di Girolamo Abos, una suggestiva pagina del Settecento napoletano (16 giugno); mentre David Brutti e Nicola Lamon, rispettivamente cornetto e organo, si addentreranno nel Seicento stravagante, con un percorso geografico e storico nella poetica della meraviglia (18-20 giugno). Un salto nella seconda metà dell’Ottocento, in compagnia del duo mezzosoprano e organo La DiStileria con Omaggio a Rheinberger, oggi sconosciuto ai più ma musicista dal profilo ricco e articolato (21 e 22 giugno). Ancora un duo per Dialoghi bachiani, pagine celebri e diverse di Bach, ripensate e reinterpretate per violino e violoncello (23 e 27 giugno). Una realtà centrale nella crescita culturale e musicale della città, il Coro dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” presenterà Liszt e Pärt, sacre consonanze (24-26 giugno), mentre l’Ensemble La Dafne guiderà il pubblico a Candia, crocevia di culture, la capitale di Creta che fu punto d’incontro fra culture musicale tra XVI e XVII secolo (28-30 giugno). Conclude il viaggio Piero Bonaguri con un ricchissimo omaggio alla musica sacra per chitarra classica, Il repertorio sacro: dal Medioevo a oggi (1-5 luglio).