In templo Domini: un percorso di musica e fede in cinque liturgie nelle Basiliche della città
San Vitale, superba d’oro e mosaici, e l’austera semplicità di Sant’Agata; l’imponenza ieratica di Sant’Apollinare in Classe e il solenne barocco della Basilica Metropolitana. A unirle, il fil rouge delle liturgie domenicali, un percorso dove musica e fede si incontrano per visitare, domenica dopo domenica, le chiese ravennati. In templo Domini è ormai un appuntamento consolidato e apprezzato di Ravenna Festival, che ogni estate coniuga lo splendore delle basiliche – custodi della storia, dell’arte, della spiritualità di Ravenna – a programmi musicali che illuminano la storia della devozione dei popoli europei, grazie a interpreti di rilievo internazionale. Quest’anno firmano le pagine musicali due autori del XV secolo, Guillaume Dufay e Johannes Ockeghem, ma anche i seicenteschi Claudio Monteverdi e Aurelio Signoretti; previsto, infine, un omaggio a Domenico Bartolucci a cinque anni dalla scomparsa. Quanto agli interpreti, l’ensemble Voces Suaves arriva dalla Svizzera, mentre sono di Anversa, Belgio, i Graindelavoix; dall’Estonia, ritorna al Festival l’ensemble Heinavanker, per concludere con le voci italiane dei ravennati Ludus Vocalis e della Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia.
Domenica 10 giugno, alle 10, saranno i Voces Suaves ad accompagnare la prima liturgia di quest’anno. Quest’ensemble di Basilea, fondato nel 2012 e già attivissimo in prestigiosi festival in tutta Europa, si dedica alla musica rinascimentale e barocca, sposando l’attenzione per pratiche storicamente corrette a un’interpretazione suggestiva e toccante. Se per il concerto serale nella “dantesca” Basilica di San Francesco (Quivi sospiri, in programma sabato 9 giugno alle 21) gli otto componenti dell’ensemble intraprenderanno un viaggio musicale attraverso i mondi della Commedia, per la liturgia a Sant’Apollinare in Classe propongono invece musiche di Claudio Monteverdi, Luca Marenzio e Carlo Gesualdo.
Domenica 17 giugno, alle 10.30, le musiche sono del compositore fiammingo Guillaume Dufay, vero e proprio campione della musica del Quattrocento, ricercato dalle corti di Francia, Fiandre e Italia, da papi, principi e nobili: probabilmente il più influente musicista del secolo – al punto che i primi sessant’anni del Quattrocento sono talvolta definiti l’età di Dufay – e cuore della proposta dei Graindelavoix a San Vitale. Pionieri di un coraggioso e innovativo approccio ai repertori antichi, i belgi Graindelavoix riconoscono grande importanza al contributo individuale dei propri componenti, ognuno dei quali è selezionato con estrema cura. Sempre sotto la direzione dell’antropologo ed etnomusicologo Björn Schmelzer, si esibiranno anche in un concerto serale in Basilica (Vespri Ciprioti alle 21.30).
Domenica 24 giugno, alle 10.30, ancora la Basilica di San Vitale per la terza liturgia in rassegna: questa volta con la partecipazione dell’Ensemble Heinavanker – in occasione del centenario dell’indipendenza dell’Estonia – con un programma che oscilla fra musiche di Johannes Ockeghem, altro pilastro della scuola franco–fiamminga del XV secolo, e composizioni dello stesso Margo Kölar, direttore artistico dell’ensemble. Non mancheranno brani della tradizione estone, da sempre tratto elettivo dei repertori praticati dagli Heinavanker; a questi sarà dedicato spazio anche nel concerto che vedrà protagonista l’ensemble la sera stessa alle 21.30, sempre a San Vitale.
Domenica 1 luglio, alle 11.30, i Ludus Vocalis saranno a Sant’Agata Maggiore – sotto la direzione di Stefano Sintoni – per un programma che rende omaggio alla memoria del Cardinale Domenico Bartolucci, compositore e direttore storico del Coro della Cappella Sistina, scomparso nel 2013. Nominato nel 1952 vice maestro della Cappella Sistina da Lorenzo Perosi, alla morte di questi nel 1956 venne nominato da Pio XII direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina, incarico che ricoprì fino al 1997. È considerato fra i più autorevoli interpreti di Palestrina e autore di oltre quaranta volumi fra madrigali e messe, inni e oratori, tutti composti nel segno dell’amore e dell’ossequio per la grande tradizione.
Domenica 8 luglio, alle 11, In templo Domini si conclude presso la Basilica Metropolitana con una celebrazione presieduta da Monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna–Cervia. Per l’occasione sarà eseguita la Missa sine nomine di Aurelio Signoretti, che nel XVII secolo fu maestro di cappella a Reggio Emilia. Primo Iotti, che della Missa ha curato trascrizione e concertazione, dirigerà e accompagnerà all’organo la Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia in questa composizione di straordinaria bellezza e profonda intensità, datata 1626, che ha il merito di aver riportato alla luce. La proposta della Missa sine nomine da parte della Cappella Musicale di Reggio Emilia è fra le suggestioni raccolte attraverso il bando internazionale Vespri a San Vitale e ha poi trovato collocazione nel programma delle liturgie.
Tutti gli appuntamenti di In templo Domini sono a ingresso libero.