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- Data di creazione 10 Luglio 2018
- Ultimo aggiornamento 10 Luglio 2018
Dalla musica della chiesa maronita d’Oriente alla tradizione ebraica sefardita, dalla tradizione sufi alle preghiere della mistica Hildegard von Bingen
Basilica di San Vitale, giovedì 12 luglio ore 21.30
È dedicato alle tre grandi religioni monoteiste il concerto Tre fedi un solo Dio, in programma giovedì 12 luglio alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, dove tre voci femminili - Patrizia Bovi, Françoise Atlan e Fadia Tomb El-Hage - eseguono canti sufi, maroniti, della tradizione ebraica e cristiana accompagnate dal liuto di Peppe Frana e da salterio e percussioni di Gabriele Miracle. Il progetto, diretto da Patrizia Bovi, nasce a conclusione delle due mostre sulle Tre Religioni del Libro (Religions of the Book) e su I luoghi di pellegrinaggio (Sacred Places, Sacred Books) tenutesi al MAS e all’Hendrik Conscience Heritage Library di Anversa su commissione del Centro musicale e culturale AMUZ della stessa città belga. Le mostre di Anversa avevano l’obiettivo di mettere in luce gli elementi comuni, più che le differenze, tra le tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam, rappresentate dai tre luoghi di pellegrinaggio principali, Gerusalemme, Roma e la Mecca. Forte della lunga ricerca come musicista specializzata nel repertorio medievale e rinascimentale, interpretato con grande attenzione alle tradizioni musicali viventi nell’area del Mediterraneo, Patrizia Bovi ha invitato Fadia Tomb El-Hage, libanese, esperta di tecniche vocali sia orientali sia occidentali, e Françoise Atlan, cantante di origini giudaico-berbere, a esplorare insieme a lei la musica della parte mistica dell’Islam, quella della chiesa maronita d’Oriente e la tradizione ebraica sefardita.
Il programma dunque comprende brani della tradizione sufi, come l’invito alla preghiera Ayyuhal Nas, o Tala’a a’alaynal badru, e canti maroniti, come Kyrie eleison, Ya Khaliqual akwani e Abo-d-Qûshto in arabo, siriano e aramaico. I canti della tradizione ebraica vengono dal Cantico dei Cantici oppure sono tratti da repertori regionali come il giudaico provenzale Adonai be kol shofar, o i brani Ay madre e Cum mucha lecenzia che vengono dalle regioni balcaniche e dal Marocco, dove gli ebrei avevano trovato rifugio dopo la diaspora del 1492. I canti cristiani sono preghiere e inni alla Vergine Maria della mistica Ildegarda di Bingen o “conducti” e mottetti tratti dal Codice Las Huelgas del XIII secolo, un manoscritto in uso al monastero femminile di Santa Maria di Las Huelgas a Burgos; oltre ad alcuni brani di tradizione orale come lo Stabat Mater di Calenzana (Corsica) e il canto di passione delle donne di Ischitella (Puglia), E lu giovedì sante.
Patrizia Bovi è voce e strumentista dei Micrologus, l’ensemble fondato nel 1984 con Adolfo Broegg, Goffredo degli Esposti e Gabriele Russo con il quale realizza progetti nell’ambito della musica medievale e rinascimentale, l’ultimo dei quali è Carnivalesque, ideato per i trent’anni del gruppo e la cui incisione discografica ha ottenuto il Diapason d’or. Dal 1990 fa parte del Quartetto Giovanna Marini. Nel 2007 ha collaborato con il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui per lo spettacolo Myth, con un repertorio interamente medievale. Nel 2008 è stata insignita dell’onorificenza Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese.
Françoise Altan si è formata a Aix-en-Provence, specializzandosi nelle tradizioni giudaico-spagnole e in quelle giudaico-arabe. Ha ricevuto il Premio Villa Medici “Fuori le mura” per i suoi studi sulle tradizioni poetico-musicali della città di Fez. Oltre a tenere concerti come cantante, è attiva come docente in masterclass di canto. Dal 2009 ha assunto la direzione artistica del Festival des Andalousies Atlantiques a Essaouira in Marocco.
Fadia Tomb El-Hage, libanese, da giovanissima canta come solista in varie produzioni dei fratelli Rahbani, per poi trasferirsi in Germania, dove si diploma in canto lirico. Con le due sorelle ha fondato il trio TriOrient, dedito ai canti della tradizione libanese sacra e profana e di quella mediorientale e dal 1990 è solista dell’ensemble Sarband, specializzato in musica medievale e mediterranea. Attualmente si dedica alla musica contemporanea, in collaborazione con compositori libanesi ed europei.
Peppe Frana si forma come chitarrista per poi intraprendere lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia. Dal 2013 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis. Collabora con i Micrologus e con vari ensemble di musica antica, oltre che con Ross Daly, Radiodervish e Vinicio Capossela. È membro del Trio Mothra con Fabio Mina e e Marco Zanotti.
Gabriele Miracle è percussionista attivo con i Micrologus e altri ensemble specializzati nella musica antica, ma partecipa anche a progetti nell’ambito del teatro (La vedova scaltra, regia di Lina Wertmuller, Giona di Domenico Castaldo) e della danza (Myth di Sidi Larbi Cherkaoui). Nel 2012 è uscito il suo primo disco realizzato come solista, Miracle - L’argento e la magia (prodotto da Lilli Greco).
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 20 euro (18 ridotto).
'I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 9 euro
12 luglio – Basilica di San Vitale ore 21.30
Il canto ritrovato della cetra
TRE FEDI UN SOLO DIO
Dalla musica della chiesa maronita d’Oriente alla tradizione ebraica sefardita, dalla tradizione sufi alle preghiere della mistica Hildegard von Bingen
Patrizia Bovi voce (soprano), arpa, direzione
Françoise Atlan voce (soprano), percussioni
Fadia Tomb El Hage voce (contralto)
Gabriele Miracle percussioni, salterio
Peppe Frana oud, liuto
Voci soliste e intrecci polifonici, accompagnati da percussioni e da strumenti a corde, si alternano in canti della tradizione mistica sufi islamica, della chiesa maronita d’Oriente, della tradizione ebraica sefardita e di quella cristiana, intrecciando diversi stili e vocalità musicali che sembrano tuttavia avere radici comuni con lingue come latino, aramaico, arabo, siriano, provenzale e altri idiomi dell’area mediterranea. Il concerto che Patrizia Bovi, insieme al libanese Fadia Tomb El-Hage e a Françoise Atlan, francese di origini giudaico-berbere, dedica alla musica delle tre religioni monoteiste dei paesi bagnati dal Mediterraneo è un emozionante viaggio spirituale che nasce dalla mostra Sacred Places, Sacred Books (Anversa, 2014-2015) e su commissione dell’innovativo centro di ricerca musicale belga, Amuz.