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- Data di creazione 14 Giugno 2024
- Ultimo aggiornamento 14 Giugno 2024
L’IRINI ENSEMBLE GUARDA A ORIENTE E OCCIDENTE CON JANUA
Sabato 15 giugno, alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, con musiche di Dufay e compositori bizantini
“Ogni porta ha due lati […] così io, custode del palazzo celeste, scruto contemporaneamente l’Oriente e l’Occidente”: con queste parole si presenta Giano, dio bifronte della tradizione pagana, nei Fasti di Ovidio; è una porta che guarda a est e ovest anche Janua, il programma di musica antica proposto dall’Irini Ensemble a Ravenna Festival sabato 15 giugno, alle 21.30, nella Basilica di San Vitale. Non poteva che essere la più amata delle basiliche bizantine della città, la cui architettura e i cui mosaici raccontano di una Ravenna crocevia fra Oriente e Occidente, a ospitare un percorso musicale che ruota attorno a un periodo unico nella storia, tanto breve quanto poco conosciuto. È il 1439 quando il Concilio iniziato a Basilea e proseguito a Ferrara arriva a Firenze e tenta di riunire la chiese divise secoli prima dallo Scisma. Con Janua l’ensemble francese guidato da Lila Hajosi (e per la prima volta arricchito da trombe e tromboni medievali) sceglie lo sguardo di Guillaume Dufay, che fu testimone diretto degli eventi attorno al Concilio, e dei coevi compositori bizantini Janus Plousiadenos e Manuel Doukas Chrysaphes. Un invito a scoprire il tesoro musicale di artisti che, pur appartenendo a diverse sponde del Mediterraneo, diedero voce alle speranze di riconciliazione.
Domenica 16 giugno, alle 10.30 nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il nuovo appuntamento di In templo Domini, il percorso di liturgie domenicali parte della tradizione del Festival, vede l’Irini Ensemble proporre canti di devozione mariana del Mediterraneo, risalenti al XIII e XIV secolo.
È possibile che il primo dei concili a cui partecipò un allora giovanissimo Guillaume Dufay fu quello di Costanza (1414-18), uno dei più significativi eventi nella storia della musica del XV secolo per il numero di musicisti di cappella che accompagnarono i circa ottomila prelati e chierici partecipanti. Certo Dufay dedicò il mottetto Vasilissa ergo gaude a Cleofe Malatesta, il cui matrimonio con un figlio dell’imperatore bizantino era una conseguenza degli accordi presi a Costanza. Appartiene al periodo in cui Dufay compose per i Malatesta anche un altro mottetto in programma – Apostolo glorioso, il solo di Dufay in lingua italiana – scritto per l’insediamento di Pandolfo come vescovo di Patrasso. Fu invece come membro della cappella papale che Dufay compose Ecclesia militantis in onore di Eugenio IV, sotto il cui pontificato il Concilio aperto dal suo predecessore Martino V a Basilea fu trasferito prima a Ferrara e poi a Firenze. Qui fiorirono concrete speranze di riconciliazione fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, parallele alla promessa di appoggio militare contro l’Impero Ottomano.
Mentre Nuper rosarum flores, che Dufay compose per la consacrazione di Santa Maria in Fiore nel 1436, fa riferimento al dono del Papa di una rosa d’oro per l’altare maggiore, Salve flos tuscae celebra Firenze e i suoi abitanti. Il successo delle negoziazioni fiorentine rappresentato dalla bolla Laetentur Caeli (“Si rallegrino i cieli”) con cui si proclamò la riunificazione, fu di breve durata: Costantinopoli sarebbe caduta nel 1453, separando ancor più profondamente le due Chiese. Il cretese Janus Plousiadenos rese le proprie opinioni a favore del Concilio evidenti in molti dei suoi trattati e compose un Canone per il concilio di Firenze, mentre Manuel Doukas Chrysaphes scrisse una Lamentazione sulla caduta di Costantinopoli che rispecchia un’altra composizione di Dufay. Nella sua Lamentatio Sanctae Matris Ecclesiae Constantinopolitanae, una voce di madre lamenta le sofferenze del figlio, evocando al contempo l’immagine della Vergine e la personificazione della Chiesa come madre mistica dei fedeli.
Fondato nel 2014 da Lila Hajosi con sede a Marsiglia, l'Irini Ensemble – il cui nome in greco significa “pace” – si è specializzato nella musica sacra antica dell'Oriente e dell'Occidente, tra Roma e Costantinopoli, ed è riconosciuto a livello internazionale per le sue audaci e insolite proposte. Possiede un suono distintivo: con una formazione polimorfa e senza soprano, illumina il repertorio ortodosso e le composizioni rinascimentali con colori nuovi, caldi e profondi. Sostenuto dalla Fondation Société Générale e la Caisse des Dépôts, l’ensemble ha un’intensa attività sia in Francia che in altri Paesi, grazie in particolare alla passione e all’energia di Hajosi, prima di tutto cantante ma anche direttrice del gruppo, attraverso il quale dà vita e voce alle sue riflessioni musicologiche ed estetiche. Come lei stessa suggerisce, “non c’è musica facile o difficile ma soltanto modi di presentarla e renderla accessibile attraverso la passione con cui la condividiamo”.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico non numerato 25 Euro (ridotto 22 Euro)
I giovani al Festival: under 18 5 Euro; Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50%