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- Data di creazione 16 Maggio 2024
- Ultimo aggiornamento 16 Maggio 2024
QUANDO BEETHOVEN ISPIRÒ TOLSTOJ: RENAUD CAPUÇON E DAVID FRAY NELLA SONATA A KREUTZER
Sabato 18 maggio, alle 21 al Teatro Alighieri
Prima che il cinema inventasse il concetto di colonna sonora, la letteratura si era già impossessata di brani celebri, facendone lo sfondo alle proprie vicende. Fu il caso della Sonata a Kreutzer di Beethoven, capolavoro che dà il titolo al celebre romanzo di Tolstoj apparso nel 1889. Sarà proprio questo uno dei dei brani presentati nel concerto di sabato 18 maggio alle 21 al Teatro Alighieri. Protagonisti di questo nuovo appuntamento di Ravenna Festival sono due tra i più grandi musicisti francesi del nostro tempo, Renaud Capuçon e David Fray, concertisti di primo piano del violinismo e del pianismo, ma anche raffinati cameristi pensanti, acclamati tanto per la vastità del repertorio quanto per la loro attitudine a non fermarsi all’aspetto puramente performativo, restituendo alla musica l’assoluto potere dell’espressione, come dimostreranno anche nella Sonata per violino e pianoforte n. 4 e nel Rondò in si minore di Franz Schubert.
Il programma cucito per questo concerto porta in primo piano la stretta relazione tra Franz Schubert, che trasforma il puro virtuosismo in una tavolozza di sensazioni mobilissime, e il Beethoven della Sonata a Kreutzer, incandescente “colonna sonora” dell’omonimo romanzo di Tolstoj incentrato su gelosia e senso di colpa. Scritta tra il 1802 e il 1803 e dedicata al violinista francese Rodolphe Kreutzer, che tuttavia non la eseguì mai, la Sonata beethoveniana esibisce subito i motivi che hanno alimentato l'immaginario tolstoiano, con quell'impressionante “corpo a corpo” tra violino e pianoforte, impegnati in una rincorsa tempestosa, già in odore di Romanticismo. Più estatica e soave la contrapposizione dialettica offerta da Schubert nella Sonata n. 4 per violino e pianoforte (1817), che da un lato sembra richiamarsi alle suggestioni melodiche di Beethoven, ma dall'altro si lascia influenzare da un altro grande viennese d'adozione, in questo caso Wolfgang Amadeus Mozart. Il Rondò in si minore, invece, appartiene all'ultimo periodo creativo di Schubert, quando la conoscenza del violinista ceco Josef Slawjk, considerato da Chopin un secondo Paganini, gli offrì il destro per comporre un pezzo brillante, di grande virtuosismo.
Nato a Chambéry nel 1976, Renaud Capuçon ha iniziato a quattordici anni gli studi presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, per poi studiare a Berlino con Thomas Brandis e Isaac Stern. Nel 1998 è stato invitato da Claudio Abbado a diventare primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester, che ha guidato per tre estati, lavorando con direttori quali Pierre Boulez, Seiji Ozawa, Daniel Barenboim, Franz Welser-Moest e lo stesso Abbado. Da quel momento Capuçon si è affermato come solista al più alto livello, suonando con i Berliner Philharmoniker, la Los Angeles Philharmonic, l’Orchestre de Paris, la Staatskapelle di Dresda. Molto intensa è anche la sua attività di musica da camera: tra gli altri, collabora con Martha Argerich, Yefim Bronfman, Vadim Repin e Yo Yo Ma. Nel giugno 2011 è stato nominato “Chevalier dans l’Ordre National du Mérite” e nel 2016 “Chevalier de la Légion d’honneur” dal governo francese.
David Fray ha iniziato lo studio del pianoforte a quattro anni, studiando poi con Jacques Rouvier presso il Conservatorio Superiore Nazionale di Musica di Parigi. Oggi è protagonista di un’intensa carriera di concertista, sia come solista che per la musica da camera. Ha collaborato con le più grandi orchestre del mondo e direttori quali Riccardo Muti, Pierre Boulez, Semyon Bychkov, Esa-Pekka Salonen. Tra le sue esecuzioni di grande successo vi sono quelle con la London Philharmonic, Royal Concertgebouw, Bayerische Rundfunk, Budapest Festival Orchestra, Philharmonia Orchestra, Salzburg Mozarteum, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestre de Paris. Fray ha debuttato negli Stati Uniti nel 2009 con la Cleveland Orchestra ed è stato subito invitato da Boston Symphony, San Francisco Symphony, New York Philharmonic, Chicago Symphony e Los Angeles Philharmonic. Nel 2008 è stato presentato il documentario a lui interamente dedicato, con la regia di Bruno Monsaingeon.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico numerato 25 Euro (ridotto 22 Euro)
I giovani al Festival: under 18 5 Euro; Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50%