In Templo Domini - Musica sacra e liturgie nelle basiliche
Il Coro del Patriarcato Ortodosso di Mosca diretto da Anatolij Grindenko
Chiesa Ortodossa “Protezione della Madre di Dio”, domenica 25 giugno ore 10.30
Non sarà solo il rumore del tempo a raggiungere Ravenna Festival nei 100 anni dalla rivoluzione bolscevica, ma l’espressione più profonda e spirituale della grande anima russa. Il percorso delle liturgie domenicali, caratterizzato quest’anno da un forte accento ecumenico, approda nella terra russa d’oriente con una celebrazione, in rito ortodosso, della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo intonata dal Coro del Patriarcato Ortodosso di Mosca diretto da Analtolij Grindenko. Domenica 25 giugno (ore 10.30) per la prima volta Ravenna Festival entrerà nella Chiesa Ortodossa “Protezione della Madre di Dio”, nota ai ravennati come Chiesa dei Santi Simone e Giuda che, sconsacrata e messa in vendita, fu acquistata dalla nutrita comunità ortodossa di Ravenna nel 2009.
Da allora la chiesa è stata abbellita con la cupola dorata fatta arrivare direttamente dal monastero di Pochaev in Ucraina; è stata realizzata una tettoia dorata all’ingresso, si è costruita l’iconostasi in legno scolpito e sono state portate dalla Moldavia numerose icone dipinte. Provengono dalla città di Sofrino (località famosa in Russia per la fabbricazione di oggetti sacri), il nuovo altare dorato, il candelabro a sette bracci, un altare per la commemorazione dei defunti e numerose altre suppellettili utilizzate nel culto cristiano ortodosso, come il nuovo lampadario e il horos, un lampadario dorato circolare con le icone delle 12 grandi feste ortodosse.
Fondato nel 1985 dallo stesso Grindenko, il Coro del Patriarcato Ortodosso di Mosca, composto da dodici voci maschili, è uno dei pochi cori che, ufficialmente autorizzati a rappresentare la Chiesa Ortodossa Russa, nonostante le difficoltà legate alla situazione politica incontrate nei primi anni di attività, è riuscito a tenere concerti pubblici, contribuendo a recuperare e far conoscere l’antica liturgia ortodossa. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il Coro si è esibito in molte sale da concerto e chiese in tutta Europa, Stati Uniti e Israele, combinando, come nessun altro in questo ambito, la più attenta ricerca musicologica con una viva pratica della liturgia ortodossa e restituendo vitalità ai canti della tradizione russo-ortodossa di quell’età dell’oro oramai dimenticata che furono i secoli XVI e XVII. Alle 21.30 il Coro sarà protagonista del concerto nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo con un programma incentrato sulla polifonia russa del Cinquecento e Seicento.