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- Data di creazione 29 Giugno 2017
- Ultimo aggiornamento 29 Giugno 2017
Palazzo Mauro de Andrè, venerdì 30 giugno ore 21
È sulle note di una delle più intense e innovative pagine di Robert Schumann che prosegue, venerdì 30 giugno, la galleria di grandi orchestre, direttori e solisti che Ravenna Festival ospita sul palcoscenico del Pala de André. Venerdì 30 giugno (ore 21) al fianco dell’Orchestra Nazionale della Rai diretta da Jurai Valčuha, il maestro slovacco che fino a pochi mesi fa ne è stato direttore principale, a interpretare il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra op. 54 è chiamato David Fray, il pianista francese di cui il pubblico ravennate ha già avuto modo di apprezzare lo stile impeccabile e il rigore espressivo. A completare il programma della serata il maestoso e immaginifico affresco sinfonico di Richard Strauss, “Eine Alpensinfonie” op. 64.
Si tratta di un ritorno, come si è detto, per David Fray, che negli ultimi anni si è imposto sempre più all’attenzione del pubblico e della critica sia europei che d’oltreoceano, ma anche per Valčuha e per quello che è uno dei più importanti complessi orchestrali italiani; un ritorno nel segno di due grandi opere, entrambe frutto di lunghe riflessioni e di maturazione interiore.
Da una parte, Schumann già nel 1939 comincia a pensare a un’opera che ridisegni gli equilibri e le relazioni nella forma del concerto, tanto che scrive a Clara Wieck: “Quanto al concerto, ti ho già detto che si tratta di un qualcosa a metà tra sinfonia, concerto e grande sonata. Mi rendo conto che non posso scrivere un concerto da virtuoso e che devo mirare a qualcos’altro”. Il concerto di cui parla è appunto l’op. 54 che porterà a termine anni dopo, nel 1845, quando sarà la stessa Clara ad eseguirlo, e che comunque impone al solista un virtuosismo ad alta definizione: una pagina densa in cui l’autore riassume tutte le suggestioni e le ansie espressive e formali che lo assillavano, superando gli schemi tradizionali, fin dall’imperioso e celebre attacco del primo movimento, dallo strappo violento dell’orchestra seguito dalla rutilante cascata di accordi del pianoforte.
Dall’altra, la composizione della “Alpensinfonie” si dipana tra il 1911 e il 1915, ma i primi abbozzi risalgono al 1902, così come il titolo di “Anticristo” che sarebbe poi stato definitivamente scartato ma che getta una luce utile a comprendere il recondito significato di questa mastodontica partitura di Strauss (l’ultima a cui riserva tali proporzioni). È lui stesso ad annotare, nel 1913, che essa dipinge “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli sforzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”, lasciando però poi in primo piano l’intento descrittivo: una scalata in montagna dall’alba al tramonto, tra paesaggi suggestivi e visioni sovrannaturali, dal sorgere del sole all’entrata nel bosco e ai pascoli alpestri, dal ghiacciaio fino alla cima e poi dal levarsi della nebbia fino alla tempesta, alla discesa e infine al tramonto e alla notte. Ventidue episodi che si susseguono in un’unica soluzione, con un fecondità immaginativa e un dispiegarsi di mezzi tecnici e espressivi di inarrivabile eloquenza.
Il concerto è reso possibile grazie al contributo di BCC Credito Ravennate e Imolese e Confartigianato della Provincia Ravenna.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala de André dalle ore 19: tel. 331 1795599
Biglietti: da 16 euro (ridotti 12) a 80 euro (ridotti 72)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
direttore Juraj Valčuha
pianoforte David Fray
Robert Schumann (1810-1856)
Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54 (1841-1845)
Richard Strauss (1864-1949)
“Eine Alpensinfonie”, poema sinfonico op. 64 (1915)
Juraj Valčuha
Nato nel 1976 a Bratislava, studia composizione e direzione nella sua città, proseguendo poi la propia formazione a San Pietroburgo, con Ilya Musin, e a Parigi.
Dopo essere stato, dal 2009 al 2016, Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dall’autunno del 2016 gli è stato conferito l’incarico di Direttore musicale principale del Teatro San Carlo di Napoli. E, da quest’anno, è anche Primo Direttore ospite della Konzerthaus Orchester di Berlino.
La sua carriera italiana inizia oltre dieci anni fa, nel 2006, quando viene chiamato al Teatro Comunale di Bologna per dirigere La bohème. A cui seguono debutti con le maggiori compagini internazionali quali Münchner Philharmoniker, Gewandhaus di Lipsia, Staatskapelle di Dresda, le orchestre americane di Pittsburg, Los Angeles, San Francisco, poi National Symphony di Washington e New York Philharmonic; e ancora, la Filarmonica di Berlino e l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam. Con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai effettua tournée al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino, nella stagione di Abu Dhabi Classics e al Festival Enescu di Bucarest. Particolarmente ricche le ultime stagioni. Nel 2013/2014, dirige l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Filarmonica della Scala, i Münchner Philharmoniker, la Philharmonia di Londra, la Pittsburgh Symphony, le Orchestre delle Radio NDR di Amburgo, WDR di Colonia, della Radio Svedese e della NHK a Tokyo. In ambito operistico, inoltre, interpreta Madama Butterfly e una produzione de L’amore delle tre melarance di Prokof’ev al Teatro di Firenze. La stagione successiva lo vede impegnato in una tournée con l’OSN Rai che tocca Monaco, Colonia, Zurigo, Basilea e Düsseldorf con il pianista russo Arcadi Volodos. Dirige poi Turandot al San Carlo di Napoli e Jenůfa al Comunale di Bologna, oltre ai concerti con le orchestre sinfoniche di San Francisco, Pittsburgh, Washington, la Los Angeles Philharmonic, di nuovo l’Accademia di Santa Cecilia, la Konzerthaus di Berlino e i Wiener Symphoniker. Ancora, nella stagione 2015/2016 ritrova la New York Philharmonic, la Pittsburgh e la San Francisco Symphony, la Philharmonia, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, le orchestre della Radio di Francoforte e di Amburgo e i Münchner Philharmoniker. Dirige poi Parsifal all’Opera di Budapest. Nella selva di impegni che caratterizza anche il 2017, Valčuha ha appena debuttato sul podio della Chicago Symphony Orchestra e presto debutterà su quello della Cleveland Orchestra. È reduce dalla direzione di Faust a Firenze, di Peter Grimes a Bologna, e di Elektra al San Carlo di Napoli.
David Fray
Ha collaborato con importanti orchestre e con illustri direttori quali Marin Alsop, Pierre Boulez, Semyon Bychkov, Christoph Eschenbach, Asher Fisch, Daniele Gatti, Paavo Järvi, Kurt Masur, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen, Yannick Nézet-Séguin e Jaap van Zweden. E molte sono le sue esecuzioni di grande successo tra cui quelle con London Philharmonic, Royal Concertgebouw, Bayerische Rundfunk, Budapest Festival Orchestra, Philharmonia Orchestra, Academy of St Martin in the Fields, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, Deutsche Sinfonie Orchester, Salzburg Mozarteum, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestre de Paris, Orchestre National de France e Orchestre de l’Opéra National de Paris. David Fray ha debuttato negli Stati Uniti nel 2009 con la Cleveland Orchestra ed è stato subito invitato da Boston Symphony, San Francisco Symphony, New York Philharmonic, Chicago Symphony e Los Angeles Philharmonic. Ha tenuto recital al Carnegie Hall, al Mostly Mozart Festival di New York e al Chicago Symphony Hall. È, inoltre, stato invitato dalla Philharmonia Orchestra diretta da Esa-Pekka Salonen per i BBC Proms di Londra; ha trionfato a New York al Park Avenue Armory e a Chicago al Symphony Hall, ed è stato solista e direttore con la Saint Paul Chamber Orchestra. E si è esibito con l’Orchestre National de France sotto la direzione di Riccardo Muti e con la Dallas Symphony Orchestra sotto la direzione di Jaap van Zweden. Ha iniziato la stagione 2016/2017 con una tournée in Cina con la Dresden Philharmonic, seguita da altri concerti con la Hong Kong Philharmonic, con la Baltimore Symphony Orchestra, e da un tour con la Paris Chamber Orchestra, la Bavarian Radio Chamber Orchestra, l’Orchestra RAI di Torino, nonché recital al Théâtre des Champs Elysées, al Wien Konzerthaus, Philharmonie Luxemburg, a Stuttgart e Lyon.
Il recente cd Fantaisie, dedicato alle composizioni per pianoforte di Schubert, è stato tra quelli scelti da «Grammophone». Artista esclusivo della Erato Warner Classics, David Fray ha registrato composizioni di Bach e Boulez, ottenendo l’elogio della critica come “miglior registrazione dell’anno” dal «London Times» e da «Le Soir». Il secondo cd, dedicato a composizioni di Bach, con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, è stato premiato dalla German Recording Academy. Ha poi registrato Moments Musicaux e Impromptus di Schubert e Concerti per pianoforte di Mozart con la Philharmonia Orchestra diretta da Jaap van Zweden, nonché le Partite nn.2 e 6 e la Toccata in do minore di Bach. Il canale televisivo Arte +7 ha presentato un documentario su di lui (nel 2008), con la regia di Bruno Monsaingeon, Sing, Swing & Think che è stato pubblicato anche su dvd. Tra i numerosi premi, ha ricevuto il German Echo Klassik Prize come Strumentista dell’Anno e, nel 2008, è stato nominato Artista Emergente dell’Anno dal «BBC Music Magazine».
David Fray ha iniziato a quattro anni lo studio del pianoforte, perfezionandosi poi con Jacques Rouvier, che ha contribuito al suo ultimo album Schubert, presso il Conservatorio Superiore Nazionale di Musica di Parigi.
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
Nata nel 1994 dall’unificazione delle orchestre dell’ente radiofonico pubblico di Torino, Roma, Milano e Napoli, è divenuta una delle compagini più prestigiose d’Italia. I suoi primi concerti sono stati diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli, seguiti da Jeffrey Tate, Rafael Frühbeck de Burgos, Eliahu Inbal e Gianandrea Noseda. Dall’ottobre 2016 James Conlon è il suo nuovo Direttore principale, carica che, dal novembre 2009 al settembre 2016 è stata ricoperta dallo slovacco Juraj Valčuha. Altre presenze significative sul podio: Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Dmitrij Kitaenko, Aleksandr Lazarev, Valery Gergiev, Gerd Albrecht, Yutaka Sado, Mikko Franck, Roberto Abbado e Kirill Petrenko. Grazie ai suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Esemplare dal 2004 la rassegna di musica contemporanea Rai NuovaMusica.
L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali; dal 2013 ha partecipato anche ai festival estivi di musica classica in Piazza San Carlo, un progetto della Città di Torino. È spesso ospite di importanti festival in Italia, tra cui MITO-SettembreMusica, Biennale di Venezia, Ravenna Festival e Sagra Malatestiana di Rimini. Tra gli impegni istituzionali, si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Prestigiosi anche gli impegni all’estero: oltre alle tournée internazionali (Giappone, Germania, Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Canarie, Sud America, Svizzera, Austria, Grecia) e l’invito nel 2006 al Festival di Salisburgo e alla Philharmonie di Berlino, per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner Henze, negli ultimi anni l’OSN Rai ha suonato negli Emirati Arabi Uniti nell’ambito di Abu Dhabi Classics (2011) e in tournée in Germania, Austria e Slovacchia, debuttando al Musikverein di Vienna; ha poi debuttato in concerto al Festival RadiRO di Bucarest (2012) e al Festival Enescu (2013). Ancora in tournée in Russia (2015) e nel Sud dell’Italia (2016); per poi eseguire la Nona Sinfonia di Beethoven alla Royal Opera House di Muscat (Oman), sempre nel 2016. L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Rigoletto a Mantova, con la direzione di Mehta e la regia di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta, trasmessi in mondovisione su Rai1. L’orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni di sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono spesso ricavati cd e dvd.