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- Data di creazione 20 Giugno 2016
- Ultimo aggiornamento 21 Giugno 2016
Mausoleo di Teodorico, mercoledì 22 giugno ore 21.30
È una Folia shakespeariana, un concerto di voci, parole, suoni intorno ai temi e ai personaggi del Bardo, ma anche una performance arcana di “streghe”, un sabba teatrale esoterico quello che Elena Bucci e Chiara Muti si apprestano a fare all’ombra del Mausoleo di Teodorico (mercoledì 22 giugno ore 21.30, ingresso via delle Industrie). Luogo che per la prima volta, forse uno dei pochi che ancora mancava, viene assorbito dal Festival per essere palcoscenico d’arte e non solo di turismo, il Mausoleo e il suo parco verrà così “abitato” dai fantasmi letterari da Lady Macbeth a Ofelia, da Lear ad Amleto, e ancora Prospero, Romeo e Giulietta, Oberon e Titania. Una partitura di echi, ricamata dalle sonorità di Raffaele Bassetti e lampeggiata dalle luci di Loredana Oddone. In questa Folia Elena e Chiara si alternano e si confrontano, attrici e autrici di una trama che omaggia Shakespeare nel quattrocentesimo anno dalla sua morte, prodotta dal Festival in collaborazione con la Compagnia Le Belle Bandiere.
Già in passato Elena Bucci e Chiara Muti hanno lavorato insieme, la prima regista dell’altra, in Francesca da Rimini (2004) e in Ridono i sassi ancor della città (2005), sull’amore fra Teresa Guiccioli e Lord Byron, su testi del poeta Nevio Spadoni. Stavolta, invece, si fronteggiano corpo a corpo, o meglio voce su voce con le parole del Bardo. Il parco di Teodorico si trasforma nel loro regno di “streghe da teatro” per richiamare le ombre di protagonisti o personaggi di contorno fuggiti dalle opere del Maestro. Tempio e fulcro di questa celebrazione il Mausoleo con la sua pianta circolare, a manifestare la sua natura di luogo di morte ma anche di ritualità della morte. Affollato di spettri e pulsante di capacità evocative di altre vite, altri pensieri, altri dubbi.
“Penso a un teatro come catarsi – dice Elena Bucci -, come atto poetico per la trasformazione”. Le streghe di Macbeth forniscono l’intelaiatura della performance, sorta di “divinità naturale che agisce arcanamente nel mondo dell’oscuro e del mistero -, sottolinea Chiara Muti -. Sono delle medium che parlano”. Evocano personaggi facendoli convergere dal buio alla luce con piccole pennellate visive e sonore. Basta un mantello, una lancia, un fiore per richiamare figure ben note all’immaginario teatrale. E con loro lanciare ponti di riflessione sull’oggi.
“È impressionante – continua Elena Bucci – lo stato profetico delle parole di Lear, per esempio, sul ribaltamento della giustizia, sulle antiche alleanze tradite. Può apparire come una considerazione mesta, ma è anche rigenerante. I misteri, le cose buie hanno una possibilità di fuga verso la luce”. I testi sono stati scelti dalle due attrici, a volte su suggerimento dell’una per l’altra. “Ci siamo stupite nelle proposte incrociate – commenta Chiara Muti – scoprendo come si viene viste dall’esterno. Capita di sentirti un po’ spostata dallo sguardo dell’altra, ma è piacevolmente sorprendente”. La trama forma un paesaggio di nuclei poetici, più che delineare storie a se stanti. E’ un rincorrersi di temi, anch’esso circolare, avvicinamento parzialissimo al clima e alle atmosfere di tragedie e commedie. Una sfida eccitante, inoltre, per calzare indifferentemente abiti maschili e femminili, a duello nel tempo con i soli uomini attori del Globe che recitavano, come è noto, tutti i ruoli.
Al centro, palcoscenico vibrante, il Mausoleo. “È un luogo magico – lo definisce Chiara – così concentrico e circolare, a ricordare il mondo shakespeariano e la struttura stessa del Globe”. Monumento sottratto a un destino semplicemente turistico, che diventa un altro luogo da vivere per la città e i suoi spettatori. Un significato aggiunto alla collaborazione delle due fanciulle d’arte: “Ravenna insegna che un festival – conclude Chiara – dovrebbe sempre avere questa priorità di creare occasioni di incontro fra le diverse discipline e permettere agli artisti di confrontare i loro saperi”.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto: ingresso 22 euro (ridotto 20 euro)
I giovani al Festival: 5 euro under 14; 10 euro under 18 e universitari
CHIARA MUTI
Formatasi alla “Paolo Grassi”, si perfeziona al Piccolo di Milano. Attrice, cantante e rgista, debutta in teatro nel 1995 nel ruolo di Euridice nell’Orfeo di Monteverdi per la regia di Micha van Hoecke. Con il coreografo e regista belga instaura un legame artistico per tre nuove creazioni presentate al Ravenna Festival: Pèlerinage del 1997, Salomè del 2008 su testi di Oscar Wilde e Le Baccanti del 2009 da Euripide. Fruttuosa anche la collaborazione con il compositore Azio Corghi, per il quale è protagonista di quattro opere: Pia (2005) su testi della Yourcenar per la regia di Valter Malosti all’Opera di Roma; Il dissoluto assolto (2006) da Saramago con la regia di Andrea De Rosa a Lisbona; Giocasta (2009 su testi di Maddalena Mazzocut-Miscon la regia di Riccardo Canessa per il Teatro Olimpico di Vicenza e Blanquette, concerto di apertura della Settimana Musicale Senese nel 2014. E’ stata ospite dei maggiori palcoscenici italiani, dal Festival di Spoleto al Parco della Musica di Roma e stranieri dal Teatro Nazionale di Algeri allo Spring Festival di Budapest. Dal 2002 lavora a stretto contatto con lo scrittore e regista Ruggero Cappuccio, per il quale è protagonista nell’Orlando Furioso di Ariosto, in Desideri Mortali e Natura viva su musiche di Marco Betta. A progetti di musica da camera, come Enoch Arden di Strauss insieme al pianista Emanuele Arciuli, alterna attività nel teatro di prosa, diretta – fra l’altro – da Angelo Longoni, Maurizio Scaparro, Federico Tiezzi. Al cinema è apparsa in Rosa e Cornelia di Giorgio Treves, La via degli angeli di Pupi Avati, Il partigiano Johnny di Guido Chiesa e Musikanten di Franco Battiato.
Nel 2012 ha debuttato nella regia d’opera con Sancta Susanna di Hindemith diretta da Riccardo Muti al Ravenna Festival, a cui hanno fatto seguito Dido and Aeneas di Purcell e Manon Lescaut all’Opera di Roma. Nel 2016 ha aperto la stagione del Petruzzelli di Bari con la regia delle Nozze di Figaro di Mozart. Tra i riconoscimenti, il Premio Anna Magnani nel 1996 e il Premio Eleonora Duse nel 1997. Grolla d’oro nel 1999 per Rosa e Cornelia.
ELENA BUCCI
Regista, attrici, autrice, Elena Bucci ha fatto parte del Teatro di Leo di Leo de Berardinis, partecipando a tutti gli spettacoli fino a Il ritorno di Scaramouche. Ha lavorato tra gli altri con Mario Martone e Claudio Morganti. Fonda con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere con sede a Bologna e a Russi (Ra), creando insieme spettacoli, progetti e rassegne per la comunicazione tra le arti e contribuiscono con eventi alla riapertura di nuovi spazi e del Teatro Comunale di Russi. Cura regia, drammaturgia e allestimento di spettacoli distribuiti nei più importanti teatri nazionali (dal Teatro di Roma al Teatro dell’Elfo di Milano alla Pergola di Firenze) e all’estero (recente il passaggio al Teatro Nazionale di Pechino e a Mosca), e nei quali è spesso in scena. Spazia da riletture di testi classici in chiave contemporanea - tra gli altri: Macbeth, Hedda Gabler, Locandiera, Antigone, L’Amante, Delirio a due, Santa Giovanna dei Macelli fino al cechoviano Svenimenti e al più recente La Canzone di Giasone e Medea - a drammaturgie basate sulla commistione dei codici artistici spesso in musica. Nonché a scritture originali, tra le quali: Non sentire il male/dedicato a Eleonora Duse, Barnum, In canto e in veglia (vincitore I Teatri del Sacro 2013), La pazzia di Isabella/vita e morte dei Comici Gelosi (con Marco Sgrosso), Bimba/inseguendo Laura Betti, Vite altrove/maestre dentro e fuori scena (produzione Rai RadioTre), molti dei quali realizzati in collaborazione con Teatri Nazionali. Per Ravenna Festival ha curato regie collaborando con Nevio Spadoni e Luigi Ceccarelli: da Galla Placidia, Francesca da Rimini a Ridono i sassi ancor della città con l’interpretazione di Chiara Muti, e ha interpretato nuove drammaturgie come Le Apocalissi, con la partecipazione di Massimo Cacciari, Juana de la Cruz o le insidie della fede (musiche di Andrea Agostini), Colloqui con la cattiva dea (musiche di Simone Zanchini). Ha recitato in Tenebrae di Guarnieri per la regia di Cristina Mazzavillani Muti. Attraversa cinema (Corsicato, Guadagnino, Pretolani, Valli, Sordillo) e radio nazionali. Si aggiudica, tra gli altri, il premio Ubu, il premio Eti Olimpici per il teatro e il premio Hystrio Altre Muse.