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- Data di creazione 12 Giugno 2019
- Ultimo aggiornamento 12 Giugno 2019
LE 100 PERCUSSIONI DI RAVENNA FESTIVAL: KATHINKAS GESANG ALS LUZIFERS REQUIEM
Giovedì 13 giugno, alle 21, nella Chiesa di S. Giacomo a Forlì il capolavoro di Karlheinz Stockhausen
Il requiem per Lucifero che si celebra nel giorno a lui dedicato, il sabato; ma anche il requiem di coloro per cui la morte è solo apparente e che, trascinati dalla natura sensuale della musica e della vita, intraprendono un percorso verso la luce. Giovedì 13 giugno, alle 21, Ravenna Festival è a Forlì, nella Chiesa di S. Giacomo, per accompagnare gli spettatori nell’atmosfera stregata di Kathinkas Gesang als Luzifers Requiem, caposaldo della musica contemporanea firmato da Karlheinz Stockhausen. In occasione della rassegna Le 100 percussioni, Manuel Zurria e Alvise Vidolin, l’uno valente flautista e l’altro pioniere fra i più influenti del sound design, si uniranno al Chigiana Percussion Ensemble, con Antonio Caggiano maestro concertatore, per circondare il pubblico con l’avvolgente abbraccio musicale di questo “canto di Kathinka”. In programma, oltre a un secondo brano di Stockhausen (Vibra Elufa per vibrafono), anche due lavori che tornano ad evocare la Grecia, fra gli orizzonti di questa XXX edizione di Ravenna Festival: Psappha per 1 percussionista di Iannis Xenakis, compositore greco naturalizzato francese, è ispirato alla poetessa Saffo; mentre il brano di Giacinto Scelsi - I funerali di Achille per 4 percussionisti - è quasi una marcia rituale che ricorda il più celebre degli eroi dell’epica greca. Sarà invece al Teatro Fabbri, il 23 giugno, Uomini in frac - omaggio a Modugno firmato da Peppe Servillo e una squadra di jazzisti italiani - terzo e ultimo degli appuntamenti del Festival a Forlì, resi possibili dalla collaborazione con l’Amministrazione Comunale e dal determinante sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Le 100 percussioni, la rassegna di Ravenna Festival organizzata in collaborazione con Accademia Chigiana, fa tappa anche a Forlì, con un’incursione nel candore barocco della Chiesa di S. Giacomo. Una cornice che sembra fatta su misura per la malia del rito musicale che corona il programma, quel Canto di Kathinka ovvero il Requiem per Lucifero che è anche un altro importante omaggio del Festival alla grande scrittura per percussioni. Nel celebrare questi strumenti - presenti in ogni cultura, genere o stile - con dieci giorni di eventi e scoperte, il Festival non ha infatti dimenticato di includere brani firmati da maestri della musica contemporanea. Il percorso fra le percussioni d’autore non poteva quindi non approdare anche a Kathinkas Gesang, seconda scena dell’opera Samstag aus Licht (Sabato da Luce), a sua volta parte del ciclo di 16 ore di musica (estendibili a 29) di Licht - Di sieben Tage der Woche (Luce - I sette giorni della settimana), ovvero sette opere associate a ciascun giorno della settimana e articolate attraverso le relazioni di tre soli personaggi: Lucifero, Michele ed Eva. Creato da Stockhausen dal 1978 al 2003, il ciclo è un mondo simbolico che mette in relazione vita quotidiana ed eterna, miti e religioni sia orientali che occidentali.
In Kathinkas Gesang i sei percussionisti sono disposti attorno al pubblico in altrettante postazioni e rappresentano i sensi (gusto, vista, tatto, olfatto, pensiero e udito). “Oltre a suonare le campane a lastra e gli strumenti magici realizzati da loro stessi secondo le indicazioni dell'autore - spiega Caggiano - i percussionisti sono anche performer, emettono suoni vocali e producono suoni magici che condurranno Kathinka alla purificazione e alla catarsi”. Il canto, composto nel 1983 in una località keniota sulla costa dell’Oceano Indiano in collaborazione con la flautista Kathinka Pasveer (cui è dedicato), ha infatti la funzione di proteggere dalle tentazioni l’anima dei defunti, tramite - ha spiegato Stockhausen - “esercizi musicali da ascoltare regolarmente per 49 giorni dopo la morte fisica”. Similmente Vibra Elufa è ricavato come brano autonomo dalla penultima scena di Venerdì, che simboleggia la tentazione di Eva da parte di Lucifero. Può essere parimenti definito un rito musicale I funerali di Achille di Giacinto Scelsi, che officiò anche le esequie di Alessandro Magno e di Carlo Magno, e che preferiva definirsi “intermediario” anziché creatore delle proprie musiche. Di arcaica potenza rituale è permeato anche Psappha (l’antico nome della poetessa Saffo) di Iannis Xenakis (1975), costruito su 2.396 segmenti che si sostituiscono alla tradizionale notazione musicale, creando cellule ritmiche che imbrigliano esecutore e ascoltatore in una partecipazione comune senza possibilità di fuga.
Biglietto: intero 12 Euro, ridotto 10 Euro
I giovani al Festival (under 18 e universitari under 30): 5 Euro
Info e prenotazioni: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
giovedì 13 giugno
Chiesa di San Giacomo - Forlì, ore 21
Karlheinz Stockhausen
Kathinkas Gesang als Luzifers Requiem
Il canto di Kathinka ovvero il Requiem per Lucifero
da Samstag aus Licht (Sabato da Luce)
e musiche di Scelsi e Xenakis
Manuel Zurria flauto
Alvise Vidolin live electronics
con Chigiana Percussion Ensemble
maestro concertatore Antonio Caggiano
———
Programma:
I. Xenakis, Psappha per 1 percussionista
Jamil Zidan
G. Scelsi, I funerali di Achille per 4 percussionisti
Filippo Sinibaldi, Lucrezia Liberati, Giulia Vela, Jin Sun You
K. Stockhausen, Vibra Elufa per vibrafono
Antonio Restuccia
K. Stockhausen, Kathinkas Gesang per flauto e 6 percussionisti
Manuel Zurria flauto
Riccardo Terlizzi, Alessio Cavaliere, Berardo Di Mattia, Antonio Restuccia, Jamil Zidan, Jin Sun You percussioni
Chigiana Percussion Ensemble si è costituito nel 2015 in occasione dell’istituzione del corso di perfezionamento in Percussioni presso l’Accademia Chigiana di Siena. Affidato ad Antonio Caggiano, l’Ensemble nasce dalla volontà del direttore artistico Nicola Sani di favorire la crescita professionale e artistica dei giovani percussionisti partecipanti, coinvolgendo i migliori allievi del corso nello studio (e nell’esecuzione in contesti di rilievo) di opere importanti della letteratura per strumenti a percussione.
Antonio Caggiano, formatosi come percussionista al Conservatorio dell’Aquila e come compositore all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, nel 1987 dà vita con Gianluca Ruggeri all’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato con direttori quali Bernstein, Sinopoli, Chailly, Maazel, Gatti, Morricone, Sawallisch, Chung, Mehta, Frühbeck de Burgos, ecc. Docente di strumenti a percussione presso il Conservatorio Santa Cecilia, insegna all’Accademia Chigiana dal 2015.
Manuel Zurria, flautista, è nato a Catania nel 1962 e vive a Roma dal 1980. Ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori italiani: tra questi Francesco Pennisi, Sylvano Bussotti, Aldo Clementi, Adriano Guarnieri, Franco Donatoni, Fabio Vacchi e Luca Francesconi. Di rilievo la sua lunga e intensa collaborazione con Salvatore Sciarrino e Alvin Lucier. Ha ispirato numerosi compositori alla creazione di nuove opere e ha al proprio attivo concerti in rassegne e festival di prestigio.
Alvise Vidolin è una figura storica della regia del suono e del live electronics. Dopo aver compiuto i suoi primi studi scientifici e musicali a Padova, ha curato la realizzazione elettronica e la regia del suono di molte opere, collaborando con compositori quali Claudio Ambrosini, Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Aldo Clementi, Franco Donatoni, Adriano Guarnieri, Luigi Nono, Salvatore Sciarrino. Collabora dal 1974 con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC-DEI) dell’Università di Padova partecipando alla sua fondazione, svolgendo attività didattica, di ricerca, di produzione musicale ed è tuttora membro del direttivo.