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- Data di creazione 2 Luglio 2017
- Ultimo aggiornamento 2 Luglio 2017
Palazzo Mauro de Andrè, martedì 4 luglio ore 21
Prima di approdare all’attesissimo concerto delle Vie dell’Amicizia, il pubblico che a ogni appuntamento sinfonico affolla il Pala de André martedì 4 luglio potrà godere di un’altra delle prestigiose orchestre che Ravenna festival ha scelto per dare forma e sostanza musicale al tema scelto per questa XXVIII edizione. Con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta dal grande Yuri Temirkanov, che ne è direttore artistico e direttore principale da quasi trent’anni, si giunge così fin nel cuore del cartellone dedicato al centenario della Rivoluzione d’ottobre e, inevitabilmente, a ciò che ne è seguito. Sui leggii, infatti, opere di Dmitrij Šostakovič, protagonista emblematico del rapporto controverso tra il potere sovietico e l’arte: prima il Concerto per pianoforte, tromba e orchestra n. 1 op. 35, in cui il pubblico ravennate avrà occasione di conoscere Denis Matsuev, pluripremiato erede della mitica tradizione pianistica russa; poi la celeberrima Settima Sinfonia in do maggiore “Leningrado”.
Del resto, il compositore Dmitrij Šostakovič è indiscutibilmente una delle figure simbolo del lacerante rapporto tra artisti, intellettuali e regime sovietico, la cui vicenda umana e artistica è narrata nel romanzo di Julian Barnes, Il rumore del tempo, lo stesso evocativo titolo preso a prestito da Ravenna Festival, che però riporta anche all’omonima raccolta di prose brevi del poeta Osip’ Mandel’stam, vittima dello stesso regime. A Denis Matsuev - che dalla vittoria nel 1998 del prestigiosissimo Concorso Čajkovskij si è esibito con tutte le più grandi orchestre del mondo e che in Russia è divenuto un importante punto di riferimento per i pianisti più giovani – tocca la parte del solista nel Primo Concerto per pianoforte e tromba (la cui parte in questa occasione è eseguita dalla prima tromba dell’orchestra pietroburghese, Bogdan Dekhtiaruk). Composta nel 1933 ed eseguita per la prima volta il 15 ottobre dello stesso anno alla Sala Filarmonica di San Pietroburgo, allora Leningrado sotto la direzione di Fritz Stiedry: al pianoforte lo stesso autore, abilissimo solista (non va dimenticato che nel 1925 aveva ottenuto una menzione d’onore al Concorso Chopin di Varsavia), è una partitura che mette in luce il gusto inconfondibile dell’autore per la parodia. Il tono è scherzoso e scanzonato, nel segno di una gestualità vivida e graffiante e già l’Allegretto di apertura appare come una sorta di mosaico, formato da tessere interrelate, caratterizzate da diversi tempi, temi e atmosfere, tra cui si intravede anche una citazione dalla sonata Appassionata di Beethoven. Il tono di divertissement sembra confermato da una dichiarazione che lo stesso Šostakovič sembra aver rilasciato dopo la prima esecuzione: “Voglio difendere il diritto di ridere all'interno della cosiddetta musica seria. Quando gli ascoltatori ridono a un concerto con musiche sinfoniche mie non sono turbato, ma, al contrario, me ne compiaccio”.
Certo è che a quell’epoca ancora non era uscito l’articolo sulla «Pravda» (nel gennaio del 1936) che avrebbe inesorabilmente segnato il suo difficile rapporto con il potere, ovvero con Stalin in persona, che in quel caso non aveva approvato la sua Lady Macbeth del distretto di Mcensk, accusata di antipopolare “formalismo”. Šostakovič si adatterà agli umori altalenanti dei potenti e con la Settima Sinfonia “Leningrado” riuscirà a incontrarne il favore. In realtà, seppure composta nel 1941 durante il lungo assedio appunto di Leningrado da parte dell’esercito nazista, per testimoniare la vitalità e la resistenza della città e del popolo russo, l’intento dell’autore, come si capisce dal suo epistolario, non era certo favorevole al regime: “Non ho nulla in contrario a chiamare Leningrado la Settima; in essa però non si celebra Leningrado assediata: la composizione è sulla Leningrado che già Stalin aveva distrutto e alla quale Hitler ha dato il colpo di grazia”.
Il concerto è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Romagna.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org <http://www.ravennafestival.org>
Biglietteria serale al Pala de André dalle ore 19: tel. 331 1795599
Biglietti: da 15 euro (ridotti 12) a 80 euro (ridotti 72)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.
Oltre il rumore del tempo
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
Direttore Yuri Temirkanov
Pianoforte Denis Matsuev
Dmitrij Šostakovič (1906-1975)
Concerto per pianoforte con accompagnamento di orchestra d’archi e tromba n. 1 in do minore, op. 35 (1933)
Bogdan Dekhtiaruk tromba
Sinfonia n. 7 in do maggiore “Leningrado”, op. 60 (1941)
Yuri Temirkanov
Di origini caucasiche, inizia gli studi di violino e viola alla Scuola per giovani talenti di Leningrado per poi completarli al Conservatorio della stessa città, dove si dedica anche alla composizione. Dopo la vittoria del prestigioso Concorso Nazionale Sovietico di Direzione d’Orchestra nel 1966, Temirkanov viene invitato da Kirill Kondrašin a partecipare a una tournée in Europa e negli Stati Uniti con il leggendario violinista David Oistrakh e l’Orchestra Filarmonica di Mosca. Il suo debutto con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo (all’epoca Filarmonica di Leningrado) risale agli inizi del 1967; già nel 1968 fu nominato Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Leningrado, con la quale rimase sino alla nomina a Direttore musicale del Teatro Kirov (ora Teatro Mariinskij), dal 1976 al 1988, dove ha realizzato, tra l’altro, produzioni di Evgenij Onegin e de La Dama di picche che sono diventate leggendarie nella storia di quel teatro. Dal 1988, è tornato a ricoprire la carica di Direttore principale, nonché di Direttore artistico, dell’Orchestra Filarmonica di San
Pietroburgo: con essa intraprende regolarmente importanti tournée internazionali e registrazioni. Ma altri sono stati gli incarichi che gli sono stati affidati da allora. Dopo il suo debutto londinese nel 1977, è stato nominato Direttore ospite principale e Direttore principale dal 1992 al 1998 della Royal Philharmonic Orchestra. Dal 1992 al 1997 è stato inoltre Direttore ospite principale della Dresden Philharmonic Orchestra, e dal 1998 al 2008 della Danish National Radio Symphony Orchestra. Ospite fisso negli Stati Uniti, dirige le maggiori orchestre di New York, Philadelphia, Boston, Chicago, Cleveland, San Francisco e Los Angeles; dal 2000 al 2006 è stato anche Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Baltimora.
Inoltre, è stato Primo Direttore ospite del Teatro Bolshoi e, dal 2010 al 2012 Direttore musicale del Teatro Regio di Parma. Temirkanov ha avuto il privilegio di essere il primo artista russo al quale è stato permesso di esibirsi negli Stati Uniti dopo la ripresa delle relazioni culturali con l’Unione Sovietica alla fine della guerra in Afghanistan nel 1988. Ha diretto le principali orchestre europee, inclusi i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la London Philharmonic Orchestra, la London Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e quella della Scala.
Le sue numerose registrazioni includono collaborazioni con la Filarmonica di San Pietroburgo, la New York Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Danese e la Royal Philharmonic Orchestra con la quale ha inciso tutti i balletti di Stravinskij e le sinfonie di Čajkovskij. Nel 2014, con la Filarmonica di San Pietroburgo, oltre alle tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Giappone, Messico e Stati Uniti, si è esibito a Mosca e per la prima volta a Baku al viii Festival Internazionale Rostropovič.
Per dodici giorni durante il periodo natalizio, organizza a San Pietroburgo l’annuale Festival Invernale, invitando alcuni fra i solisti più grandi e conosciuti del mondo: per la quindicesima edizione (nel 2014) tra i partecipanti Jonas Kaufmann, Ian Bostridge, Olga Peretyatko e Christian Blackshaw. In Russia ha ricevuto molti importanti premi, tra cui l’Ordine al Merito per il Paese (1998, 2003, 2008, 2013). Accademico Onorario di Santa Cecilia, ha ricevuto in Italia il Premio Abbiati come miglior direttore nel 2003 e nel 2007 e la nomina a “Direttore dell’anno” nel 2003. Nel 2012 è stato insignito dell’Ordine della Stella d’Italia nel grado di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel 2014 ha ricevuto il Premio Arturo Benedetti Michelangeli. Nel 2015 ha poi ricevuto i premi “Order of the Rising Sun” (Giappone) e “Una vita nella musica” (Italia) e nello stesso anno è stato inoltre nominato Direttore onorario dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Denis Matsuev
Impostosi nel 1998 con la vittoria all’xi Concorso Internazionale Čajkovskij, è considerato un virtuoso nella più grande tradizione pianistica russa. Si esibisce con molte delle orchestre più prestigiose del panorama internazionale. Solo per citarne alcune: New York Philharmonic, Chicago Symphony Orchestra, Philadelphia Orchestra, Berliner Philharmoniker, London Philharmonic, Royal Philharmonic Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, BBC Symphony, Filarmonica della Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestre National de France, Orchestre de Paris, NHK Symphony, Rotterdam Philharmonic, Israel Philharmonic Orchestra e European Chamber Orchestra. Oltre alle più celebri orchestre russe, come la Filarmonica di San Pietroburgo, quella del Teatro Mariinskij e l’Orchestra Nazionale Russa. E collabora con i più celebri direttori, tra cui Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Mariss Jansons, Zubin Mehta, Kurt Masur, Paavo Jarvi, Antonio Pappano, Charles Dutoit, Alain Gilbert, Leonard Slatkin, Myung-Whun Chung, Semyon Bychkov, Iván Fischer, Adam Fisher, Gianandrea Noseda, Jukka-Pekka Saraste, James Conlon, Vladimir Spivakov, Mikhail Pletnev, Vladimir Fedoseyev, Yury Bashmet.
Tiene regolarmente recital pianistici negli Stati Uniti, alla Royal Festival Hall di Londra per la rassegna International Piano, all’Auditorio Nacional de Musica di Madrid, al Concertgebouw di Amsterdam per Master Pianists, e nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca. Matsuev è spesso ospite di festival celeberrimi, tra cui ricordiamo: Verbier, Lucerna e Montreux in Svizzera, BBC Proms e Festival Internazionale di Edimburgo, Festival dello Schleswig-Holstein, Rheingau e Baden-Baden, Les Chorégies d’Orange e Festival de la Rogue d’Anthéron, Ravinia Festival e Hollywood Bowl, Chopin Festival, Maggio Musicale Fiorentino e Mito Festival, Enescu Festival in Romania, Baltic Sea Festival in Svezia e Stars of the White Nights Festival in Russia.
Da 11 anni porta in scena, nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca, l’originale progetto “Denis Matsuev invita...”, cui hanno aderito molte famose orchestre, importanti direttori e solisti eccezionali.
Matsuev è da anni a capo di diversi progetti educativi: dal 2004 organizza “Stars on Baikal” in Siberia, a Irkutsk, città che nel 2009 gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Dal 2005 è Direttore artistico del festival internazionale “Crescendo”, ospitato in città come Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, Tel Aviv, Kaliningrad, Parigi e New York. È del 2010 la sua nomina alla Direzione artistica del Festival di Annecy, in Francia, con l’obiettivo di avvicinare la cultura russa a quella francese. Risalgono invece al 2012 e 2013 gli incarichi come Direttore artistico dei Festival e Concorsi internazionali “Astana Piano Passion” e “Sberbank Debut” di Kiev. Nel 2016 Matsuev ha inaugurato un nuovo concorso per giovani pianisti, la “Grand Piano Competition” di Mosca, di cui è Direttore artistico e Presidente del Comitato Organizzatore. Matsuev è inoltre Presidente della fondazione benefica Russa “Nuovi Nomi”, tesa a scoprire e sostenere l’educazione musicale di ragazzi di talento, e sono già più di 10.000 le nuove promesse che hanno ricevuto sovvenzioni e opportunità professionali nell’ambito di tale progetto.
Del 2007 è il cd Unknown Rachmaninoff (RCA Red Seal) e dello stesso anno è la registrazione del concerto alla Carnegie Hall pubblicato nel 2009. Tra le incisioni per la Mariinskij Labels ricordiamo il Concerto n. 3 di Rachmaninov, i Concerti n. 1 e 2 di Šostakovič e il Concerto n. 5 per pianoforte di Sčedrin, registrati nella sala da concerto del Teatro Mariinskij con l’Orchestra del Teatro e Valery Gergiev sul podio, premiati, tra l’altro, anche con le “5 Stelle” di «BBC Music Magazine». Del 2013 è il cd con il Concerto n. 2 di Rachmaninov e Rhapsody in Blue di Gershwin, che vede Matsuev accompagnato dalla New York Philharmonic e diretto da Alan Gilbert. Nell’aprile 2014, l’incisione dei Concerti n. 1 e 2 di Čajkovskij è stata nominata Incisione del Mese da «Gramophone» .
Da molti anni, Denis Matsuev collabora con la Fondazione Sergei Rachmaninov – fondata dal nipote del compositore, Alexander – di cui è Direttore artistico e che l’ha scelto per eseguire e incidere i brani inediti del compositore sul suo stesso pianoforte, conservato a Villa Senar, Lucerna. Tra i tanti riconoscimenti: il prestigioso “Premio Šostakovič” per la Musica, e il Premio Statale della Federazione russa per la Letteratura e le Arti, la nomina ad Artista del Popolo della Russia, e quella di Professore Onorario dell’Università Statale di Mosca. Matsuev è inoltre membro del Consiglio Presidenziale per la Cultura e le Arti, ha il titolo di Artista Onorato di Russia, e da poco è alla guida del Consiglio Pubblico del Ministero della Cultura della Federazione Russa. Nel febbraio 2014 ha avuto l’onore di suonare alla cerimonia ufficiale di chiusura dei xxii Giochi olimpici invernali di Sochi, e nell’aprile seguente è stato nominato Ambasciatore di Buona Volontà UNESCO. Nel 2016 ha ricevuto l’Ordine d’Onore della Federazione Russa. Nel 2018 Matsuev sarà Ambasciatore della Coppa del Mondo FIFA ospitata in Russia.
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
È il più antico complesso sinfonico dell’ex Unione Sovietica. Nata dal Coro Musicale Imperiale nel 1882, fino all’inizio del Novecento ha suonato unicamente per i circoli aristocratici, ma il 19 ottobre 1917, durante la Rivoluzione, è stata trasformata, per decreto, in Orchestra di Stato, veste nella quale tenne il suo primo concerto pubblico. L’anno seguente fu incorporata nella neonata Filarmonica di Pietrogrado, che sarebbe diventata il più importante organismo musicale dell’Unione Sovietica. Dopo la Rivoluzione, ha suonato per alcuni anni nelle fabbriche facendo opera di diffusione della musica tra le classi operaie. Durante quel periodo è stata diretta da nomi celebri quali Emil Cooper, Alexander Glazunov, Sergej Kusevitskij, Bruno Walter, Otto Klemperer, Hans Knappertsbusch, Erich Kleiber; e ha suonato con solisti quali Vladimir Horowitz e Sergej Prokof’ev. Su iniziativa di numerosi direttori stranieri, l’Orchestra ha cominciato a suonare il repertorio moderno – Stravinskij, Schönberg, Berg, Hindemith, Honegger e Poulenc. Nel 1926, sotto la direzione di Nikolaj Malko, ha eseguito la Prima Sinfonia di Šostakovič, nella Sala Grande della Philharmonia, e, due anni dopo, in prima assoluta la Sinfonia Classica di Prokof’ev, sotto la direzione dell’autore.
Al 1938 risale la nomina a Direttore stabile di Evgenij Mravinskij, che ne restò alla guida per cinquant’anni, trasformandola gradualmente in una delle migliori orchestre del mondo. Rimane assolutamente unico il sodalizio creativo tra Mravinskij e Šostakovič, che proprio al direttore dedicò la sua Ottava Sinfonia. Dal 1946, anno dello storico primo tour all’estero, l’Orchestra si esibisce regolarmente in tournée in tutto il mondo, toccando Asia, America e più di venticinque paesi nella sola Europa, sotto la direzione di Leopold Stokowski, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Kurt Masur, presentando opere tra gli altri di Britten, Copland, Kodály, Lutoslawski, Berio, Penderecki. Dopo la morte di Mravinskij, dal 1988 Yuri Temirkanov è Direttore artistico e Direttore principale dell’Orchestra. I successi riscossi negli ultimi anni in contesti prestigiosi ne hanno confermato la fama mondiale: per esempio, l’inaugurazione della stagione 2005/2006 al Carnegie Hall o i Festival di Salisburgo, Lucerna, Atene, Helsinki, BBC Proms. Nel 2007, a 125 anni dalla sua fondazione, l’Orchestra ha arricchito il proprio repertorio con numerose prime esecuzioni russe di opere contemporanee: a San Pietroburgo ha aperto il Festival Invernale sotto la direzione di Evgenij Kissin, ha eseguito il Requiem polacco di Penderecki diretto dall’autore e il Primo Concerto per pianoforte di Rodion Ščedrin con il compositore stesso al pianoforte; inoltre ha suonato con Serge Baudo, Hans Graf, Paata Burchuladze e Freddy Kempf. Nel 2011 ha aperto la stagionecelebrando il 70o anniversario della leggendaria Sinfonia “Leningrado” di Šostakovič, che è stato omaggiato anche con un concerto monografico diretto dal figlio, Maxim Šostakovič.
Nel 2013 l’Orchestra ha festeggiato Temirkanov in un doppio anniversario – 25 anni alla testa della Filarmonica di San Pietroburgo e i suoi 75 anni – con l’esecuzione in prima assoluta di The Ride of Winter 1949 di Desjatnikov e di alcune composizioni di Bright Sheng dirette dall’autore. In quello stesso anno ha collaborato con Kent Nagano, Mariss Jansons, Vladimir Yurowski, Nikolai Lugansky, Denis Matsuev, Elisso Virsaladze, Vadim Repin, Natalia Gutman, Mischa Maisky, Paata Burchuladze. L’Orchestra partecipa tradizionalmente a festival quali Annecy Classique (Francia) e MiTo Settembre Musica, così come al Festival di Lucerna, ai BBC Proms e al George Enescu Festival, nonché a Ravenna Festival. Nella scorsa stagione ha tenuto sette tour con concerti in Russia, Europa, Corea del Sud, Taiwan, Cina e Stati Uniti.