Sala del Refettorio del Museo Nazionale, domenica 5 giugno ore 21
L’omaggio Morton Feldman chiude, domenica 5 giugno ore 21 nella Sala del Refettorio del Museo Nazionale, il focus La tradizione del nuovo di Ravenna Festival 2016. Del compositore americano sarà presentata Piano, Violin, Viola, Cello interpretata dal Quartetto Klimt.
Considerato uno dei maggiori compositori americani del Novecento, Morton Feldman pervade le proprie opere di malinconia, di una tensione verso un’idea di sacralità. Per il loro impatto emotivo, le sue composizioni sono state paragonate alle grandi tele di Rothko. Piano, Violin, Viola, Cello, scritta nel 1987, anno della morte di Feldman, è un’opera di ampie dimensioni, volutamente tale, nel proposito di sfuggire alla routine del "solito pezzo di venti minuti”.
Ripetizione e variazione di frammenti sono alla base della tecnica compositiva di questo brano, una tecnica ampiamente sperimentata nel Novecento, ma che Feldman rinnova con grande raffinatezza, ispirandosi anche dalle decorazioni dei tappeti del Medio Oriente e al loro rapporto tra simmetria e asimmetria. Il tutto alla ricerca di un sound particolare nel rapporto tra pianoforte ed archi, giocando sulle risonanze che il pianoforte è in grado di amplificare con l’uso del pedale, che per tutta la composizione viene tenuto abbassato senza cambi.
Ad eseguirla è il Quartetto Klimt, formatosi nel 1995 alla Scuola di Musica di Fiesole, sostenuto da artisti quali Carlo Maria Giulini, Natalia Gutman, Krisztof Penderecki e Maurizio Pollini e con all’attivo una considerevole attività internazionale e numerose dirette televisive e radiofoniche della Rai. Ha eseguito in prima italiana il Sestetto di Penderecki e ha ha inciso la prima registrazione di Piano, Violin, Viola, Cello per Stradivarius.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: ingresso 12 euro (ridotto 10).
Speciale giovani: under 18 e studenti universitari 5 euro