© Luca Concas

dalle ore 10, Sala conferenze
Mostra FOTOGRAFICA di Chiamata alle Arti
con installazione di musica elettronica a cura di Davide Bardi

dalle ore 10, Atrio nuovo
Mostra di ARTI VISIVE di Chiamata alle Arti

ore 11 e 17, Sala conferenze
Teatri 35, Tableaux vivants
Epipelagico e Nami No Hon
musica di Valerio Sannicandro (prima esecuzione assoluta)
live electronics a cura di Davide Bardi
Durata: 

Totale 30’

Atrio centrale partenza visite guidate (durata 30 min.)
ore 18.30
Valeria Lacchini “Flotta e marinai. Visita alla sezione sulla navigazione”
ore 20.15
Francesca Masi “Simboli che attraversano mari e tempi. Visita alla sezione delle lucerne”

ore 21, Ballatoio grande
Filarmonica Arturo Toscanini
Tito Ceccherini direttore
Alfonso Alberti pianoforte
Michele Marco Rossi violoncello
musiche di Heinrich Ignaz Franz Biber, Thomas Larcher, Ivan Fedele, Johann Sebastian Bach
Ingresso libero su prenotazione
Durata: 
I parte 33’ – Intervallo 15’ – II parte 32’
Totale 1h 20’

in collaborazione con Museo Classis Ravenna e RavennAntica
con il patrocinio di Nuovo Imaie


È nel segno dell’attenzione che Ravenna Festival ha sempre mostrato verso le nuove generazioni che si realizza un inedito progetto: la Chiamata alle Arti. Nell’esortazione del titolo si riassume lo spirito di una sorta di “adunata” pacifica e creativa che, attraverso un vero e proprio bando, chiama a raccolta appunto i più giovani – dai 25 anni in giù, nessuna indicazione di età minima – senza cercare di imbrigliare la loro vena artistica in percorsi prestabiliti, senza voler impartire lezioni o suggerire strategie, ma piuttosto offrendo loro lo spazio e il tempo per esprimersi e confrontarsi, sia con altri giovani artisti che con il pubblico. Un progetto frutto della tenacia visionaria di Cristina Mazzavillani Muti, che l’ha affidato all’esuberante esperienza di musicisti giovani come Michele Marco Rossi, tra i violoncellisti della sua generazione forse il più apprezzato dai compositori contemporanei, e Anna Leonardi, già oboista dell’Orchestra Cherubini (a proposito di giovani), attiva anche in ambito organizzativo ed editoriale. E se la multidisciplinarietà è un valore irrinunciabile, ecco che la Chiamata è aperta ai più diversi linguaggi: dalla fotografia al video, dalla poesia al rap e alla trap, dalle arti visive tradizionali a quelle più innovative, dal mosaico fino alla composizione musicale… che potranno trovare espressione in quel “museo fabbrica” che è il Classis. Lì, per quattro intense giornate, si raccoglieranno e saranno esposte o eseguite le opere inedite, e il processo artistico sarà riattivato in una ricca serie di appuntamenti: un’officina creativa sempre aperta al pubblico.

Antico e moderno, passato e futuro: poli estremi si specchiano, riassunti in quel nucleo straordinario di vita e di cultura che è il Mediterraneo, il “mare nostrum”, tema di questa prima giornata, insieme alla fisicità dei corpi di coloro che quelle acque hanno attraversato e continuano ad attraversare – materia sterminata e sensibile per i giovani fotografi che risponderanno alla “chiamata”. Antichi sono i capolavori della pittura riprodotti nel vivo della scena, veri e propri “quadri viventi” e moderno è il suono elettronico che li farà vibrare. Antichi, seppure attualissimi sempre, sono la Battalia quasi espressionista di Biber e la sintesi suprema di ogni stile ed epoca di Bach; contemporanei eppure legati al filo del passato sono le opere di Fedele e Larcher. In un cortocircuito temporale che è l’essenza stessa dell’arte.

Il programma