© Emma Graziani
► dalle ore 10, Sala conferenze
Mostra FOTOGRAFICA di Chiamata alle Arti
con installazione di musica elettronica a cura di Davide Bardi
► dalle ore 10, Atrio nuovo
Mostra di ARTI VISIVE di Chiamata alle Arti
► dalle ore 10 alle ore 20, Atrio nuovo e Pregare a Ravenna
INVOCAZIONE: esibizione di pittori, mosaicisti, musicisti e performer di Chiamata alle Arti
Atrio centrale partenza visite guidate (durata 30 min.)
► ore 18.30
Valeria Lacchini “Lusso e potere tra basiliche e domus. Visita alle nuove sezioni”
► ore 20, Ballatoio grande*
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Marco Angius direttore
Michele Marco Rossi violoncello
Samuele Telari fisarmonica
musiche di Sofia Gubajdulina, Franz Joseph Haydn
Ingresso libero su prenotazione
Durata: I parte 35’, II parte 25’
*Il concerto, originariamente previsto alle 21, è anticipato alle 20 e diviso in due parti per evitare la sovrapposizione con la partita del campionato europeo di calcio Italia-Spagna. Dopo l’esecuzione del brano di Gubajdulina il pubblico potrà assistere alla partita sul grande ledwall in sala conferenze. Il concerto riprenderà al termine della partita con Haydn. Il concerto lounge delle 22.30 è invece annullato.
in collaborazione con Museo Classis Ravenna e RavennAntica
con il patrocinio di Nuovo Imaie
È nel segno dell’attenzione che Ravenna Festival ha sempre mostrato verso le nuove generazioni che si realizza un inedito progetto: la Chiamata alle Arti. Nell’esortazione del titolo si riassume lo spirito di una sorta di “adunata” pacifica e creativa che, attraverso un vero e proprio bando, chiama a raccolta appunto i più giovani – dai 25 anni in giù, nessuna indicazione di età minima – senza cercare di imbrigliare la loro vena artistica in percorsi prestabiliti, senza voler impartire lezioni o suggerire strategie, ma piuttosto offrendo loro lo spazio e il tempo per esprimersi e confrontarsi, sia con altri giovani artisti che con il pubblico. Un progetto frutto della tenacia visionaria di Cristina Mazzavillani Muti, che l’ha affidato all’esuberante esperienza di musicisti giovani come Michele Marco Rossi, tra i violoncellisti della sua generazione forse il più apprezzato dai compositori contemporanei, e Anna Leonardi, già oboista dell’Orchestra Cherubini (a proposito di giovani), attiva anche in ambito organizzativo ed editoriale. E se la multidisciplinarietà è un valore irrinunciabile, ecco che la Chiamata è aperta ai più diversi linguaggi: dalla fotografia al video, dalla poesia al rap e alla trap, dalle arti visive tradizionali a quelle più innovative, dal mosaico fino alla composizione musicale… che potranno trovare espressione in quel “museo fabbrica” che è il Classis. Lì, per quattro intense giornate, si raccoglieranno e saranno esposte o eseguite le opere inedite, e il processo artistico sarà riattivato in una ricca serie di appuntamenti: un’officina creativa sempre aperta al pubblico.
Dagli spazi del Classis la “chiamata” si dissemina in città e, parafrasando l’iconico brano dei Pink Floyd, Brick diventa Bach: sulle sue musiche i suoni incontrano l’arte visiva. Meglio, le sue composizioni diventano fonte d’ispirazione per gli artisti visivi che vorranno mettersi alla prova, pittura, scultura, mosaico… e non potrà non esserci anche un vero muro in cui, finito il vibrare della musica, lasciare la concreta testimonianza del suono, “l’orma” del suono. Mentre il concerto finale, nel dare spazio a tutte le arti, ruota attorno all’idea di “invocazione”, tema apparentemente arcano eppure attualissimo, suggerito dall’intensità delle Sette Parole di Gubaidulina: che cos’è l’invocazione se non una richiesta, una speranza, una denuncia, un grido, una preghiera anche, un’aspirazione, in cui ritrovarsi, in cui riconoscersi.