© Zani-Casadio
Vespri Danteschi
Deh peregrini che pensosi andate
Il Sommo Poeta raccontato da Giovanni Boccaccio e dalle musiche del Trecento italiano
Ensemble Palamento
Clara Fanticini vielle
Francesco Gibellini organo portativo e citole
Flavio Spotti percussioni storiche
Gabriele Parrillo voce recitante
Un suggestivo viaggio nella vita di Dante, immaginato come un’ascesa dall’Inferno fiorentino al Paradiso ravennate, passando dal Purgatorio dell’esilio, attraverso la preziosa quanto controversa biografia che il suo illustre ammiratore Giovanni Boccaccio ci ha lasciato nelTrattatello in laude di Dante. Alle meravigliose ed evocative musiche del Trecento italiano, tratte dal Manoscritto di Londra e coeve al testo del Boccaccio, spetta il compito di guidare il pubblico e immergerlo nelle sonorità di quel mondo lontano eppure ancora pulsante. Grazie al suono di strumenti medievali, ricostruiti con rigore filologico, come viella, organo portativo, citola e percussioni: vero e proprio sigillo, insieme alle parole del Boccaccio e ad alcuni versi del Sommo Poeta, della fedeltà ai codici verbali e musicali dell’epoca.