© Luca Concas
Filippo Gorini pianoforte
György Kurtág
selezione da “Játékok”
Franz Schubert
Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore D 960
Non ancora trentenne Filippo Gorini è diventato voce coraggiosa e rigorosa del pianismo mondiale, portando la sua visione universale della musica in progetti di ampie vedute come The Art of Fugue Explored – 14 dialoghi su Bach coi più grandi artisti, registi e architetti di oggi – o come Sonata for 7 Cities, che lo porterà a vivere in 7 metropoli del mondo per mostrare un nuovo modo di concepire il ruolo del musicista. Eletto dalla giuria del Premio Abbiati miglior solista del 2022, Gorini affronta programmi che scavano in profondità nei collegamenti sotterranei della storia, come dimostra l’accostamento tra l’ampio respiro della Sonata D 960 di Schubert e il miniaturismo del massimo compositore ungherese di oggi, György Kurtág, che al genio viennese guarda dalla prospettiva del XX secolo.