© Luca Concas
Omaggio a Stravinskij nel 50° anniversario della morte
Les Noces ovvero Lo ’Ngaudio
Versione del testo in dialetto garganico di Roberto De Simone
per soli, coro, 4 pianoforti e percussioni
direttore Marcello Panni
con l’ensemble di percussioni Ars Ludi
e con il Coro da camera Ready-Made Ensemble
preparatore del coro Giuliano Mazzini
solisti
Orietta Manente soprano
Antonella Capurso mezzosoprano
Francesco Toma tenore
Andrea D’Amelio basso
Monaldo Braconi, Marco Marzocchi, Stefano Micheletti, Francesco Carlo Leone
pianoforti
Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri, Tiziano Capponi, Riccardo Zelinotti, Filippo Sinibaldi
percussioni
Giorgio Battistelli
Psychopompos per 6 percussionisti
Steve Reich
Quartet per 2 pianoforti e 2 vibrafoni
Igor’ Stravinskij
Les Noces ovvero Lo ‘Ngaudio
Ma cosa c’entra un balletto composto da Stravinskij per i Ballets Russes di Diaghilev con un antico dialetto garganico? Come possono Les Nocesdebuttate nel 1923 al parigino Théâtre de la Gaîté-Lyrique diventare Lo ‘Ngaudio? Roberto De Simone riconosce nei quattro quadri stravinskijani quel nucleo di originaria verità contadina, quell’essenza rituale, che si ritrova in epoche e culture diverse, e che nelle sue mani diviene strumento di sperimentazione e linguaggio sempre attuale. La partitura e il singolare organico rimangono intatti, mentre il dialetto che sostituisce il russo rimarca l’impeto ritmico della musica. Forse perché se è vero che dei versi tratti da antichi poemi popolari russi lo stesso Stravinskij apprezzava prima di tutto il “suono”, è anche vero che nella purezza del dialetto seicentesco la parola si fa musica.