Quelle Sirene delle Sfere:
il poema sinfonico della Commedia

Conversazione con Piero Mioli
su Dante e la musica


Dicevano gli antichi che i pianeti, le stelle, le costellazioni facevano musica, una musica divina che i mortali non potevano sentire. Ebbene, chi lassù c’è stato ed è tornato indietro, Dante, questo racconta: in Paradiso il grado di beatitudine sale in parallelo con la luce e con la musica. Quale musica? Un canto celestiale, ineffabile, inebriante, anche senza parole. Qualcosa di irresistibile, a suo modo simile e diverso da quello delle Sirene ascoltate da Ulisse. Non così nel Purgatorio: Dante vi sente salmi, inni, preghiere, come se fosse sulla terra. E Dante uomo? Lui conosceva dei musicisti e affidava loro le sue poesie. Un certo Casella gli aveva musicato la canzone “Amor che ne la mente mi ragiona”. Di tutto ciò ragioneremo anche noi, per conoscere la Commedia anche sotto questo aspetto veramente divino.

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