Romagna in fiore

Raphael Gualazzi


Una torre che ha perso qualche pezzo ma si erge ancora, spavalda, a farsi beffe dello scorrere del tempo, accoglie l’ambasciatore italiano di un’idea musicale felice e poco frequentata. Quella secondo la quale il jazz non è altro che un modo per rendere ancora più belle le canzoni. Saranno anche lontani i tempi in cui la letteratura dell’improvvisazione si sviluppava a partire dai brani più suonati e più conosciuti negli spettacoli di rivista d’oltreoceano, ma quell’armamentario stilistico funziona bene anche per le canzoni che nel nostro tempo definiamo “pop”. Lo dimostra da vent’anni Raphael Gualazzi, uno che riesce a flirtare con l’hip-hop tanto quanto col ragtime, infondendo l’ondeggiante calore dello swing nelle “turbolenze” che imperversano alla radio.


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