Utsushi – Tra due specchi
direzione, coreografia e ideazione Ushio Amagatsu
con la collaborazione di Semimaru
musiche Yas-Kaz, Yoichiro Yoshikawa
danzatori
Sho Takeuchi, Akihito Ichihara, Ichiro Hasegawa, Dai Matsuoka, Norihito Ishii, Shunsuke Momoki
direttore di scena Keiji Morita
luci Satoru Suzuki
suono Akira Aikawa
si ringraziano l’Ambasciata del Giappone in Italia
e la Fondazione Italia Giappone
con il sostegno dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Governo giapponese, 2016
Erede di seconda generazione del Butoh di Hijikata e Kazuo Ohno, Ushio Amagatsu ne ha emancipato la natura furente e iconoclasta legata al Giappone post-Hiroshima in un genere più universale. Con la sua compagnia – tutta al maschile – fondata nel 1975, ne ha distillato le forme in danze di bellezza rarefatta e sospesa nel tempo. E di quell’immaginario esportato nel mondo, fatto di crani rasati, corpi talcati e movimenti sinuosi, porta a Ravenna una densa retrospettiva, spaziando dalla prima creazione Kinkan Shonen del 1978 a Toki del 2005. Amagatsu tesse la nuova trama di Utsushi senza ordine cronologico, piuttosto come un rituale antico, dove in poco più di un’ora si invita lo sguardo dello spettatore a fondersi con le movenze ipnotiche dei suoi interpreti.