Parola alla nuova generazione di creativi: ogni giorno alle 11 della mattina gli Antichi Chiostri Francescani accanto alla Tomba di Dante si trasformano in palcoscenico per spettacoli che ne celebrano, riscoprono, esplorano lo straordinario lascito. Al timone studenti, attori, musicisti, danzatori; partecipanti al bando omonimo e realtà del territorio. In collaborazione con il Comune di Ravenna, grazie anche alla Società Dante Alighieri e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che mette a disposizione i Chiostri di sua proprietà, il Festival rinnova il proprio impegno a fare dell’eredità dantesca parte viva e attiva del proprio calendario con le trentanove matinée di Giovani artisti per Dante e i sette diversi spettacoli in programma, sempre al prezzo simbolico di 1 euro.
Apre la rassegna L’amore degli angeli (6-8 giugno) del Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna: a partire da una scultura ottocentesca di Giulio Bergonzoli, il cui gesso originale è custodito all’Accademia di Belle Arti, lo spettacolo sviluppa una riflessione sulla natura dell’arte e un elogio della profondità – la terza dimensione che è propria della scultura quanto del teatro – in opposizione alla rapida, distratta e spesso banale visione del mondo che ci restituiscono i bidimensionali schermi hi-tech. I Chiostri saranno inoltre vetrina per gli sviluppi della creazione Who Cares? (9-15 giugno) che – nell’ambito di Sedimenti, sezione del progetto di Matera 2019 Petrolio dedicato al rapporto fra uomo e natura – fa di Ravenna la sede di una delle residenze creative per quattro giovani coreografi del Mediterraneo, “mare tra le terre” la cui vocazione è di unire piuttosto che dividere. Ritorno al futuro con Dante 2k21 (16-20 giugno) del Collettivo Lunedidante, che immagina un’epoca in cui la Commedia è diventata ormai incomprensibile e così riflette sulla sfida fra la lingua di Dante e la lingua dell’anno 2121, immaginata come un melting pot di linguaggio rap, gergo informatico, anglicismi, abbreviazioni, rafforzativi. Altro viaggio impossibile con Le stelle di Dante (21-27 giugno), in compagnia di due strambi alieni robotici alla scoperta dell’opera di Dante: la divertente e straniante narrazione per marionette di All’inCirco è anche un’occasione per riflettere sul rapporto fra scienza e poesia. Il canto dei diavoli (28 giugno-4 luglio) si concentra invece sul canto XXI dell’Inferno, dove i politici corrotti sono puniti nella pece bollente e dove vive la peggiore specie di diavoli – i Malebranche! Con un gruppo di bambini nei panni dei demoni e gli attori Franco Costantini, Giovanna Vigilanti e Cesare Flamigni, Malebolge Club include nella pièce anche canzoni e clownerie. Il frammentario patrimonio di melodie greche pervenute fino a noi ha ispirato invece Teleion (5-11 luglio) con Camilla Lopez (voce e percussioni) e Matteo Ramon Arevalos (pianoforte, pianoforte preparato e percussioni) alla ricerca di sonorità dal sapore antico, vibrazioni contemporanee che rimandano a un’immaginaria antichità. Ma cos’ha a che fare Bob Dylan con Dante Alighieri? Bob Dylan in Hell (12-14 luglio) è un viaggio nell’Inferno dantesco attraverso le canzoni del cantautore americano e premio Nobel Bob Dylan con la guida della Malafesta Theatre Company, basato sul libro omonimo di Luca Grossi.