Le vie dell’Amicizia raggiungono gli schermi di RAI 1, rinnovando una collaborazione che fin dalla nascita del progetto, nel 1997, vede l’emittente nazionale al fianco di Ravenna Festival: il concerto diretto da Riccardo Muti al Parco Archeologico di Paestum il 5 luglio – seconda tappa, dopo l’evento a Ravenna del 3 luglio – sarà in onda su RAI 1 giovedì 23 luglio, alle 23.15. Quest’anno Le vie dell’Amicizia, pellegrinaggio annuale che visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea con indimenticabili concerti, è stato dedicato alla Siria, martoriata da quasi dieci anni di conflitto; si è reso omaggio in particolare alla memoria dell’attivista civile Hevrin Khalaf e dell’archeologo Khaled al-Asaad, vittime dell’Isis. La direzione di Muti ha unito musicisti italiani e siriani, quelli dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e della Syrian Expat Philharmonic Orchestra, per dare voce agli ideali di eguaglianza, libertà e fraternità di cui è intessuta l’Eroica di Beethoven. L’esecuzione della Terza sinfonia è stata preceduta dalla performance della cantante Aynur Doğan e dell’artista Zehra Doğan, entrambe di origine curda.
Pur nel contesto inaspettato e complesso di una XXXI edizione completamente reinventata nel rispetto delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria, Ravenna Festival non ha rinunciato alle Vie dell’Amicizia, che da tanti anni rappresenta il culmine del progetto culturale della manifestazione. È da sempre Riccardo Muti alla guida di orchestre e cori italiani che accolgono fra le proprie fila musicisti delle città meta del viaggio. In questa mappa della fratellanza spiccano i concerti a Beirut, Gerusalemme, Mosca, Erevan e Istanbul, New York, Il Cairo, Nairobi, Teheran, Kiev…ma anche nel teatro romano di Bosra, fra Aleppo e Damasco, nel 2004. Mentre è stato impossibile prevedere un concerto in Siria, ma anche l’arrivo di musicisti da quel Paese, si sono uniti all’Orchestra Cherubini musicisti espatriati, anch’essi vittime della diaspora che affligge il popolo siriano. Dopo il concerto a Ravenna, alla Rocca Brancaleone, già simbolo di un’estate di musica dal vivo che sembrava impossibile qualche settimana fa, l’appuntamento è stato replicato al Parco Archeologico di Paestum, unito al sito siriano di Palmira dal comune passato romano, dal riconoscimento UNESCO e dal recente gemellaggio. Così, attraverso Paestum, il progetto ha idealmente raggiunto la Siria e in particolare Palmira, i cui templi sono stati sistematicamente mutilati dal terrorismo. Proprio di Palmira è stato direttore per decenni Khaled al-Asaad, assassinato nel 2015 per aver tentato di proteggere i reperti e la cultura custoditi in quel sito. Hevrin Khalaf, segretario generale del Partito del Futuro Siriano, attivista per i diritti delle donne e in prima linea per il riconoscimento dell’identità del popolo curdo e per un dialogo pacifico fra curdi, cristiani e arabi, è stata invece uccisa in un agguato lo scorso ottobre.