Inaugurata in occasione della Notte d’oro 2017, è l’ultima acquisizione tra gli spazi classensi, dopo i lavori di restauro che hanno interessato i locali un tempo occupati dal Liceo Artistico, e prima ancora, dall’accademia di Belle Arti. In questa grande sala si conserva un mosaico pavimentale, qui collocato alla fine dell’Ottocento, quando questo spazio faceva parte della Pinacoteca predisposta dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti, allora situata al piano terreno della Classense. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell’area di Classe, nelle vicinanze dalla Basilica di Sant’Apollinare.
Le opinioni degli archeologi su quest’opera non sono concordi: qualcuno sostiene che i pannelli provengano da una domus romana presente in quell’area prima della costruzione delle chiese paleocristiane del V-VI sec. L’ipotesi più probabile, però, assegna il pavimento alla basilica dedicata a Probo, e in particolare alla ristrutturazione da parte dell’arcivescovo Massimiano, testimoniata dallo storico Agnello. In quell’occasione Massimiano vi fece portare le reliquie del beato Probo, dal quale deriva anche il nome dato all’edificio. La basilica doveva avere un ruolo importante poiché viene ricordata da molti storici ravennati anche in epoca antica: si tratta forse della più antica cattedrale di Ravenna, in cui si celebravano solenni festività religiose.
Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890, da operai che lavorarono sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell’Accademia di Belle Arti. Il pannello più grande raffigura un vaso da cui escono tralci di vite: sopra di esso è collocato un pavone; l’immagine è posta all’interno di un ottagono, a sua volta contenuto in un ottagono più grande e decorato con elementi geometrici e vegetali e incorniciato da un nastro a treccia.
Il mosaico si può far risalire ai maestri di origine orientale, vista la raffinatezza dello stile e l’uso di simboli molto diffusi in Africa e in Oriente; nel complesso si tratta del più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate. I simboli usati riconducono ai temi religiosi di Cristo (vite), della resurrezione e della vita eterna (pavone), confermando l’ipotesi che si tratti di un pavimento in origine destinato ad un luogo sacro. Gli altri due pannelli a mosaico presentano una decorazione più semplice, a figure geometriche entro nastri e ornamenti intrecciati: insieme al primo danno vita ad un pavimento musivo di circa 90 metri quadrati.
Come arrivare
Via A. Baccarini 3 – Ravenna
Tel. +39 0544 482112
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