Possente, e unica architettura da “macchina da guerra” della città, la Rocca Brancaleone è stata costruita dai Veneziani fra il 1457 e il 1470, segno vistoso della loro dominazione a Ravenna. Nelle proprie fondamenta nasconde le macerie della chiesa di S. Andrea dei Goti, fatta erigere da Teodorico poco distante da dove sarebbe sorto il suo Mausoleo. Ma il “castello” non nasce per difendere la città: viene infatti progettato come strumento di controllo di Ravenna. Non a caso le sue mura contavano 36 bombardieri rivolti verso l’abitato e solo 14 verso l’esterno. In realtà la fortezza non regge al diverso modo di combattere: dopo un assedio lungo un mese, nel 1509 viene espugnata dai soldati di papa Giulio II, che caccia i Veneziani. E durante la battaglia di Ravenna, nel 1512, resiste appena quattro giorni.
L’intero complesso, per quasi trecento anni di proprietà del Governo Pontificio, appunto dai primi del sedicesimo secolo, dopo vari passaggi proprietari nel 1965 viene acquistato dal Comune di Ravenna per 90 milioni. L’idea è di realizzare nella cittadella un grande parco; e un teatro all’aperto nella Rocca vera e propria. Così, fra qualche restauro discutibile, e recuperi più interessanti, la musica fa il proprio ingresso fra quelle mura il 30 luglio 1971, con una rassegna organizzata dall’associazione “Angelo Mariani”. Sul palcoscenico arriva per prima la Filarmonica della città bulgara di Ruse diretta da Kamen Goleminov. Così la Rocca diventa la più qualificata e suggestiva “arena” di tutto il territorio. Nasce lì, il 26 luglio 1974, Ravenna Jazz, il più longevo appuntamento d’Italia con la musica afro-americana. Quelle prime “Giornate del jazz” ospitano il quintetto di Charles Mingus e la Thad Jones/Mel Lewis Orchestra, negli anni Ottante il testimone passa poi all’opera lirica con allestimenti firmati da ‘maestri’ come Aldo Rossi e Gae Aulenti. Si arriva così all’1 luglio 1990 quando Riccardo Muti alza la bacchetta sul podio dell’Orchestra Filarmonica della Scala e del Coro della Radio Svedese e tra le antiche mura veneziane risuona il primo movimento: Adagio – Allegro spiritoso della Sinfonia n. 36 in Do maggiore K 425 di Wolfgang Amadeus Mozart, meglio conosciuta come Sinfonia Linzer. È il battesimo di Ravenna Festival.