Primi decenni dell’Ottocento: dopo oltre cent’anni il Teatro Comunicativo, interamente di legno, sta cedendo e la Civica Amministrazione decide di realizzare una struttura nuova. Intanto si deve trovare un luogo adatto e la scelta cade sulla Piazzetta degli Svizzeri, squallida e circondata da catapecchie, ma in pieno centro. Il progetto nel 1838 viene affidato a due architetti veneti, i fratelli Tomaso e Giovan Batista Meduna. Il primo ha curato il restauro del Teatro alla Fenice di Venezia, semidistrutto da un incendio. E porta la sua firma anche il primo ponte ferroviario di congiunzione di Venezia con la terraferma. Nasce così un edificio neoclassico, simile sotto molti aspetti al teatro veneziano. È il delegato apostolico, monsignor Stefano Rossi, a suggerire l’intitolazione a Dante Alighieri. L’inaugurazione ufficiale avviene il 15 maggio 1852 con “Roberto il diavolo” di Giacomo Meyerbeer e i balli “La zingara” e “La finta sonnambula” con l’étoile Augusta Maywood.
In quasi due secoli di vita golfo mistico, palcoscenico e platea, hanno ospitato personalità di tutto il mondo, farne un elenco è impossibile. Si possono citare però due curiosità: intanto la presenza in sala di Benedetto Croce con la compagna, mai moglie, Angelina Zampanelli a un recital di Ermete Zacconi, nel 1899. Poi l’arrivo di Gabriele D’Annunzio con Eleonora Duse, il 27 maggio 1902, per “Tristano e Isotta”. Quella sera l’incasso è a favore dell’Ospedale civile e il Vate fa subito sapere di offrire 100 lire. Una poltrona di platea costa 4 lire.
Nel 1959 il teatro viene chiuso lavori di consolidamento delle strutture; riapre dopo otto anni iniziando poi il percorso di qualità che lo ha portato ai fasti e alla notorietà internazionale di oggi.
Il 10 febbraio 2004 il “Ridotto” è intitolato ad Arcangelo Corelli, in occasione del 350 anni della nascita del grande compositore di Fusignano.