La basilica, iniziata nel 1469, patrocinata da Paolo II, fu opera di vari artistici che si succedettero conferendogli l’aspetto che oggi è visibile al pellegrino. Opera di Giuliano da Maiano sono le absidi, mentre Baccio Pontelli realizzò i camminamenti di ronda conferendo al santuario l’aspetto di una fortezza. Giuliano da Sangallo creò la cupola di matrice brunelleschiana e Donato Bramante si adoperò per varie modifiche e consolidamenti. La basilica fu completato nel 1587 con la costruzione della facciata in stile tardo – rinascimentale di matrice fiorentina ad opera di tre architetti: Giovanni Boccalini, Giovan Battista Ghioldi e Lattanzio Ventura. Essa è costituita da un emiciclo e 13 cappelle absidali in stile tardogotico di derivazione fiorentina, chiamate cappelle delle nazioni. Nella cupola, decorata con affreschi di Cesare Maccari, si possono riconoscere il ciclo delle Litanie Lauretane, la Santissima Trinità attorniata dai Troni, Dominazioni Cherubini, Serafini, Potestà, Principati, gli arcangeli Michele Raffaele e Gabriele e le invocazioni a Maria come Regina. Chiudono l’esterno della basilica le porte in bronzo forgiate nella fonderia di Recanati nel 1600, rappresentanti episodi della storia della salvezza.
Il palazzo apostolico fu progettato da Donato Bramante. I lavori furono diretti dal Salsovino e poi da Antonio da Sangallo il Giovane, e nel XVI secolo da Giovanni Boccalini. Terminati da Luigi Vanvitelli a cui si deve anche l’elegante campanile.
(tratto da La Santa Casa di Loreto di Padre Giuseppe Santarelli)