Marianna, donna di conclamata bellezza e di apprezzato ingegno, nasce a Ravenna ma poi trascorre la sua vita tra le corti e i salotti più esclusivi e mondani sia italiani che d’Oltralpe; Anita nasce oltreoceano, in una località del profondo sud del Brasile chiamata Laguna, e trova la morte tra le valli e le pinete ravennati per restare fino alla fine accanto all’uomo che ama.
Le storie più belle non si devono inventare né cercare lontano. Le abbiamo sempre sotto gli occhi.
Le storie di Marianna Bacinetti e Ana Ribeiro da Silva, più nota come Anita Garibaldi, narrate dallo sguardo di Laura Gramantieri per “Viaggiare sotto casa”

Laura Gramantieri nasce e vive a Ravenna. La curiosità e l’amore per l’arte la portano nel 2002 ad abilitarsi come guida turistica. Raccontare l’arte è, per Laura, passione ed emozione, così come rendere la storia materia viva. Laura coltiva da sempre un grande interesse per la fotografia, prediligendo spesso lo smartphone per i suoi scatti, ama il mare, le pinete e le valli.

Marianna Bacinetti
Al numero 38 di via Massimo d’Azeglio, è il Palazzo Bacinetti, una delle dimore storiche di Ravenna degne di ricordo sia per il pregio dell’arte sia per le memorie a cui è legato. Qui nacque, il 9 novembre 1802, dal conte Pietro e dalla contessa Laura Rossi, Marianna Bacinetti che presto divenne una giovane donna particolarmente bella ed attraente tanto da essere considerata, ai suoi tempi, fra le donne più belle d’Italia. Marianna non era solo bella ma era anche dotata di una spiccata intelligenza e di un non comune senso critico. Terminati gli studi, sposò il marchese Ettore Florenzi di Perugia molto ricco, ma anche molto più anziano di lei. A Roma, durante un ballo in maschera, conobbe Ludwig I di Wittelsbach, futuro re di Baviera, grande appassionato di arte, musica e poesia. Fra i due scoccò la scintilla, che restò accesa per molti anni. A testimoniare questo amore extraconiugale per entrambi, migliaia di lettere e il ritratto di Marianna che il re commissionò al pittore di corte per la sua personalissima galleria. Grazie alla assidua frequentazione con Ludwig, Marianna imparò perfettamente la lingua tedesca tanto da tradurre in italiano importanti opere filosofiche di Leibniz e di Schelling. Dopo l’abdicazione del sovrano, e la morte del marito, iniziò un nuovo capitolo nella vita di Marianna, che trovò nelle sue risorse mentali la forza per combattere una battaglia per la pari dignità intellettuale della donna impegnandosi nello studio della filosofia. Corrispondeva ed era tenuta in grande considerazione dai filosofi più celebrati dell’epoca: Rosmini, Gioberti, Mamiani. Ardente mazziniana partecipò ai moti del 1831 ospitando diversi patrioti nella sua villa che divenne un importante ritrovo per liberali, ma anche per scrittori e studiosi. Marianna morì a Firenze il 15 aprile 1870.

 

Anita Garibaldi
La suggestione del paesaggio, le placide acque increspate dal vento di mare, le erbe palustri, l’aria tersa e il volo degli uccelli acquatici. Uno scampolo di natura sfuggito alla mano indelicata dell’uomo, queste sono oggi le valli e le piallasse di Ravenna. Angoli sopravvissuti di incomparabile bellezza testimoni di un glorioso passato. In queste valli il 4 agosto del 1849 morì Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio conosciuta come Anita Garibaldi. Anita è morta in un luogo del tutto simile alla terra in cui è nata, un territorio di confine dove la terra sa di acqua, tra dune, scanni, prati allagati e canneti.

Anita nacque nel 1821 a Laguna, una piccola località sull’Oceano Atlantico nel profondo sud del Brasile. Fin da bambina fu piuttosto ribelle, cavalcava con destrezza ed era un’abile nuotatrice. Il suo fu un carattere molto tenace, fiero, autonomo. Crebbe radicando dentro di sé un forte desiderio di libertà e giustizia sociale. Parteggiò per i rivoluzionari brasiliani contro l’impero portoghese. Furono sicuramente questi tratti che colpirono Giuseppe Garibaldi quando la conobbe: i due condividevano gli stessi ideali e le medesime passioni. Anita, dunque, non deve essere ricordata soltanto come la compagna fedele dell’eroe dei due mondi pronta a sacrificarsi per lui, ma come la donna audace e ribelle che seguì il suo uomo tra le avversità condividendo con lui pericoli e fatiche. Un grande esempio di coraggio e determinazione.

Anita è molto amata, soprattutto in Romagna, la terra in cui è morta e in cui, per molti anni, è stata sepolta. Ancora oggi, in queste terre, molte donne portano il suo nome.