Trentotto concerti nella più amata delle basiliche bizantine della città, uno degli otto monumenti di Ravenna riconosciuti Patrimonio dell’Umanità UNESCO; diciannove differenti programmi che attraversano secoli di musica sacra, da Palestrina a Bach e da Vivaldi a John Cage, dal Seicento barocco al Novecento, dai canti ortodossi alla devozione mariana, tra sacre rappresentazioni, messe, laude, composizioni originali e – perché no? – live electronics. Quando, se non all’ora del Vespro? Dove, se non nella Basilica di San Vitale, splendida di mosaici? Dal 6 giugno al 14 luglio, in collaborazione con l’Opera di Religione dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e da quest’anno con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, la XXX edizione di Ravenna Festival rinnova Vespri a San Vitale, il quotidiano pellegrinaggio musicale delle 19 in compagnia di cori, ensemble, solisti, comprese 14 proposte selezionate attraverso un bando internazionale. Un tesoro di storia, arte e spiritualità da scoprire con il simbolico biglietto da 1 euro.
Apre la rassegna …e immediatamente diventai sapiente (6, 7, 9 e 10 giugno), sacra rappresentazione su Hildegard von Bingen, creata dal centro di ricerca e produzione musicale Agon su libretto di Guido Barbieri; ruota attorno a Palestrina Domus supra petram, il programma del LiberaVox Ensemble (8 giugno), mentre Salmi (dall’11 al 13 giugno) è una performance per live electronics di Maurizio Alfonsi in dialogo con l’architettura della basilica. Brani del XII e XIII secolo in Ave gloriosa mater (14 e 15 giugno) del duo di flauti dolci Il Giardino delle Muse; mentre la violoncellista di origine taiwanese Jo-Chan Lin esegue quattro suites di Bach per Violoncello solo (17 e 18 giugno) e in Oreb (19 e 20 giugno) è solista il sassofono di Dimitri Grechi Espinoza, alla riscoperta del respiro dei luoghi sacri. Altro percorso mariano, questa volta attraverso il Seicento barocco, con Ecce Maria (dal 21 al 23 giugno) dell’Ensemble Dolci Accenti e omaggio al “principe dei musici” Carlo Gesualdo da Venosa con Pulvis et umbra sumus (dal 24 al 26 giugno) del quartetto di viole da gamba Consorteria delle Tenebre. Seguono tre concerti unici: Il canto greco-bizantino (27 giugno) di Nektaria Karantzi, compositori della seconda metà del XX secolo in Cantar sacro (28 giugno) del Coro Ludus Vocalis e la Missa dolorosa di Antonio Caldara (29 giugno) con il Coro Ecce Novum. Sulle tracce del santo di Assisi con Cantar Francesco (30 giugno e 1 luglio) con il gruppo vocale Armoniosoincanto e il bandoneon di Daniele Di Bonaventura. Ave Maria (2 luglio) è un programma lirico con il soprano Annalisa Ferrarini e l’arpista Carla They, mentre l’ensemble I Musici del Gran Principe propone I concerti spirituali di Alessandro Melani (3 e 4 luglio). Echi riflessi (dal 5 al 7 luglio) del gruppo vocale Gocce d’Armonia si misura con autori separati da secoli di storia ma uniti dagli stessi temi. Nuovo omaggio all’eredità bizantina con le Melodie bizantine (dall’8 al 10 luglio) dell’Irmos Ensemble, seguito dal percorso Sacro contemporaneo (11 luglio) del soprano Giulia Zaniboni. Unico appuntamento al Refettorio di S. Vitale, parte del Museo Nazionale, per Salotto Byron (12 luglio), omaggio del RaRe Duo al poeta inglese arrivato a Ravenna esattamente 200 anni fa. I Vespri si concludono con Laudate Dominum in chordis (13 e 14 luglio), programma di autori barocchi dell’Emblema Ensemble.