Se il profondo legame di Ravenna Festival con la città si esprime anche nel celebrare Ravenna come crocevia di popoli e culture, la collaborazione nata l’anno scorso con il Festival delle Culture era destinata a crescere nel tempo. Il 24 aprile, al Teatro Rasi, sarà in scena Rasha Nahas, la cui musica riflette le radici della sua famiglia in un villaggio dell’Alta Galilea, la città di Haifa dove è cresciuta, e Berlino, dove Rasha vive oggi. A maggio sarà invece il Teatro Alighieri a ospitare un fine settimana di musica. Venerdì 23 maggio è la volta di Kamilya Jubran, già vocalist dei Sabreen e figura di riferimento per una riuscita ibridazione fra tradizione classica araba, musica popolare palestinese, improvvisazione ed elettronica. Sabato 24 l’appuntamento è con lo Shamstep, il genere musicale creato dalla band 47Soul (il nome del gruppo allude al 1947, l’anno precedente la prima guerra arabo-israeliana), combinando musica da strada, ritmi elettronici e influenze funk, hip-hop e rock. Domenica 25 è protagonista Bashar Murad, cantautore e regista il cui pop sfida gli stereotipi e illumina questioni sociali.
Promosso dal Comune di Ravenna – unità organizzativa Politiche per l’immigrazione e la cittadinanza, il Festival delle Culture affronta temi interculturali attraverso diversi linguaggi – letterario, musicale, artistico, teatrale, giornalistico… – per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della convivenza civile, in collaborazione anche con le comunità migranti.
giovedì 24 aprile
Teatro Rasi, ore 21
Rasha Nahas
voce solista e chitarra Rasha Nahas
basso Jelmer De Haan
batteria Altair Chague
venerdì 23 maggio
Teatro Alighieri, ore 21
Kamilya Jubran
sabato 24 maggio
Teatro Alighieri, ore 21
47Soul
chitarra Hamza Arnaout
voce, percussioni Tareq Abu Kwaik
voce, tastiere Ramzy Sulieman
domenica 25 maggio
Teatro Alighieri, ore 21
Bashar Murad
voce e tastiere Bashar Murad
sintetizzatori Isam Elias
percussioni & live electronics Einar Stefánsson