La Cattedrale della Resurrezione (Anastasis) sorge sulle fondamenta della Basilica Ursiana, fondata tra il IV e il V secolo dal vescovo Ursus, per dare una sede adeguata alle riunioni della fiorente comunità cristiana della città. La basilica, a cinque navate, già in origine era dotata del battistero ottagonale, restaurato e arricchito da decorazioni musive dopo la metà del V secolo dal vescovo Neone. Attorno al X secolo, fu poi eretto il grande campanile cilindrico e realizzata una cripta nel presbiterio, mentre l’abside, nel 1112, fu decorata da un grande mosaico realizzato da artisti bizantino-veneziani. Nel 1720, considerando le precarie condizioni dell’edificio, si decise di ricostruirlo ex novo, conservandone solo il presbiterio. Compromessa da un crollo la zona absidale, finirono per salvarsi solo il battistero, il campanile e le due cappelle laterali, oltre ad alcuni arredi marmorei. La nuova cattedrale, edificata su progetto dell’architetto Gian Francesco Buonamici, fu consacrata nel 1749, ma subì varie modifiche nei decenni seguenti a opera del camaldolese Giuseppe Antonio Soratini e di Cosimo Morelli.
Essa si articola internamente in tre navate scandite da pilastri, con numerosi altari laterali in cui sono collocate tele di vari artisti del XVIII e XIX secolo; al termine della navata mediana si eleva una grande cupola. Il pavimento presenta ricchi intarsi di marmi, per i quali vennero addirittura segate le colonne della antica basilica. Di particolare interesse sulla destra l’ambone in marmo di Proconneso, edificato per la antica Basilica Ursiana dall’arcivescovo Agnello (556-569), successivamente smontato e infine ricostruito nel 1913.
La cappella del Sacramento nel transetto sinistro, appartenente ancora alla vecchia basilica, presenta affreschi di Guido Reni e aiuti (1620); del Reni è anche la tela sull’altare, con Mosè e la caduta della manna e la lunetta ad affresco, originariamente all’ingresso della cappella e successivamente trasportata al termine della navata sinistra, con L’angelo porta ad Elia pane e vino. La cappella del transetto destro, in cui si venera l’icona della Madonna del sudore, presenta due splendidi sarcofagi ravennati del V secolo, dell’arcivescovo Rinaldo a sinistra e di S. Barbaziano a destra. Un altro sarcofago della stessa epoca, quello di Esuperanzio, è collocato nella navata destra sotto l’altare del crocifisso.